Eleonora Pedron sul padre morto in un incidente: “Sulle mie gambe con la faccia piena di sangue”
Eleonora Pedron rivive il momento più drammatico della sua vita: l’incidente stradale in seguito al quale il padre sarebbe entrato in uno stato di come dal quale non si sarebbe mai più risvegliato. Nell’intervista rilasciata a Oggi in cui annuncia la sua laurea in Psicologia, l’ex Miss Italia ricorda il trauma subito con la scomparsa del genitore.
Anche Eleonora Pedron in auto durante l’incidente
Era il maggio del 2002 ed Eleonora si trovava a bordo di un auto insieme al padre. Stavano tornando a casa, in provincia di Padova, dopo un provino sostenuto dalla ex Miss Italia per diventare velina di Striscia la notizia. L’impatto fu devastante al punto che Eleonora si ruppe il bacino e la spalla sinistra, oltre a riportare un trauma cranico. Il padre, invece, finì in coma, stato dal quale non si sarebbe mai più risvegliato. “Mi sono ritrovata mio padre sulle ginocchia con la faccia piena di sangue”, ricorda Pedron, rivivendo quel momento drammatico.
Dieci anni prima era stata la sorella a morire in un incidente
Quel dramma, per una crudele beffa del destino, sarebbe arrivato a 10 anni da un altro episodio terribile:la scomparsa della sorella Nives, morta a 15 anni, anche lei in un incidente stradale. Era la madre di Eleonora a guidare l’auto. “Sì, lascio prevalere i ricordi belli, e coltivo la speranza enorme che ci rivedremo tutti”, risponde Eleonora quando le si chiede se sia riuscita a elaborare quei terribili lutti. Poi aggiunge: “Ma è impossibile elaborarli, certi ricordi. L’immagine di mio papà che mi chiama, dopo l’incidente… Me lo sono ritrovato sulle ginocchia, la faccia piena di sangue, la voce che dice: ‘Eleonora, Eleonora’. Mi chiamava per sapere se ero viva. Quella voce la sento ancora, la sentirò sempre”.
Impossibile nascondere la rabbia di fronte a quegli eventi che hanno segnato il corso della sua vita: “Certe notti, a letto, scoppio a piangere, ma ho accettato la vita com’è: una successione imprevedibile di armonia e di abissi. Soffrire da piccoli ti dona una marcia in più: dai il giusto peso alle piccole delusioni, elimini le cose e le persone superflue. Ho pochi amici, non intreccio relazioni così, tanto per avere la rubrica piena”.