Edwige Fenech: “Non riguardavo i miei film perché non mi piacevo, ora mi vedo con occhi diversi”
Edwige Fenec torma al cinema con un ruolo da protagonista nell’ultimo film di Pupi Avati, ‘La quattordicesima domenica del tempo ordinario’. Sono passati sette anni dalla sua ultima volta sul grande schermo e oggi, a 74 anni, si guarda alle spalle, alla vita artistica trascorsa e a quella personale che oggi è densa di consapevolezze.
La consapevolezza maturata come attrice e donna
Edwige Fenec vive in Portogallo da otto anni. Era il 2007 l’ultima volta che ha recitato in un film, ‘Hostel II' di Eli Roth, arrivato ben dopo 19 anni di pausa dal cinema. Nel 1988 recitava in ‘Un delitto poco comune‘ di Deodato. “Ero innamorata di un certo tipo di cinema, avrei voluto essere un’altra per poter fare altre cose”, confessa oggi in un’intervista a Repubblica. “In passato non sono stata grata con me stessa di quel che la natura e i miei genitori mi hanno dato. Penso che faccia parte del bagaglio degli attori essere molto critici non solo per il fisico, ma per se stessi”, riflette. Ai tempi ha sempre trovato difficile riguardarsi sullo schermo: “Non mi amavo, non vedevo i miei film, non riuscivo a guardarmi”, confessa. Oggi ha maturato una consapevolezza rassicurante: “Mi vedo come un’altra. Rivedendo i miei film penso ‘Accidenti, non era male quella ragazza”.
La chiamata di Pupi Avati per un nuovo film
Interprete, tra i tanti film, de ‘La patata bollente’, ‘Cornetti alla crema’ e ‘Lo strano vizio’ della signora Wardh, Fenech ha deciso di trasferirsi a Lisbona perché dal cinema negli ultimi anni non sono più arrivate proposte allettanti. Nel nuovo film di Pupi Avati, da maggio 2023 nelle sale, interpreta Sandra, una sorta di alter ego della moglie del regista bolognese. “Io di film ne ho fatti tanti, con ruoli bellissimi, ma questa era un’occasione che aspettavo da tempo in questa fase della mia vita. Un ruolo da signora matura dove, anche fisicamente, potevo essere diversa da come sono realmente”, ha raccontato ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. “Dopo la telefonata ho iniziato a saltare a casa con la mia gatta che mi saltava dietro”.