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Edoardo Costa: “Contro di me feroce accanimento, perdere la reputazione mi ha cambiato”

Edoardo Costa torna a raccontarsi a quasi 10 anni dalla condanna per appropriazione indebita seguita a un’inchiesta di Strisciala notizia relative alle attività della sua associazione. “Grazie all’accanimento di Antonio Ricci, sono diventato quello che sono oggi”, dichiara l’attore. Striscia non manca di replicare a Fanpage.it.
A cura di Stefania Rocco
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Era il 2008 quando un’inchiesta di Striscia la notizia puntò il faro su Edoardo Costa e le attività della sua associazione. A seguito di quei servizi trasmessi dal noto tg satirico di Antonio Ricci, l’ex attore di soap opera fu condannato per appropriazione indebita nel 2012. A oltre 10 anni da quel momento, ripercorre la sua vicenda in un libro che presenterà tra qualche giorno e che parte proprio dal momento della condanna. “È stato il punto di leva, ciò che può spostare i macigni. La vita ti mette davanti l'opportunità di andare in profondità, di vivere appieno. Ero preso dai piaceri illusori in una vita di eccessi, da rockstar. Ora sono cambiata”, racconta in un’intervista al Corriere della Sera.

L’inchiesta di Striscia la notizia, Costa: “Ci sarà una revisione del processo”

L'inchiesta è nata dall'attacco mediatico di Striscia ed è seguito un iter giudiziario lunghissimo”, sostiene l’attore, “Con la mia associazione Ciak aveva fatto cose straordinarie: ho costruito un asilo in Senegal, aiutato le onlus in Afghanistan, Kenya, Brasile, India. Mi sono fatto aiutare da persone esterne per realizzare libri fotografici e calendari, pagandole in nero. Mancavano le ricevute di 180 mila euro versati a loro in cinque anni. I reati fiscali sono caduti in prescrizione. I miei legali hanno rintracciato chi ha ricevuto i pagamenti in nero e ci sarà una revisione del processo. Ma, allora, avevo perso tutto: la mia scuola, due agenzie, due case di produzione, la mia onlus, i miei libri sono andati al macero”. Costa racconta quali sono stati i sentimenti provati in quel periodo:

Mi sono sentito devastato. Non mi sapevo spiegare la ferocia dell'accanimento mediatico. Antonio Ricci, da genio della comunicazione, tutti i giorni ripeteva la stessa bugia. Provavo rabbia e un fortissimo desiderio di vendetta, anche perché a soffrire erano anche i miei genitori, mia sorella e miei nipoti. Adesso lo ringrazierei. Grazie al suo accanimento sono diventato la persona che sono oggi. Il cambiamento può arrivare in mille modi, da un problema di salute, un lutto. Nel mio caso, perdendo la reputazione.

Il caso del Grande Fratello: “Scartato? Una fake news”

Costa ne approfitta per fare chiarezza a proposito della notizia, circolata recentemente, secondo la quale sarebbe stato scartato dopo avere sostenuto un provino per entrare nella Casa del Grande Fratello: “È una fake news. Ma se ci fosse una realtà dove posso dire ciò che penso, per elevare il livello di consapevolezza, ci potrei pensare…”.

La replica di Striscia a Fanpage.it

Gentile redazione, Edoardo Costa – nell’intervista concessa alla giornalista Rosanna Scardi e pubblicata sul Corriere della Sera, edizione di Bergamo, e da voi ripresa nell’articolo Edoardo Costa: “Contro di me feroce accanimento, perdere la reputazione mi ha cambiato” – parla di «accanimento mediatico» da parte di Striscia la notizia e afferma che «Antonio Ricci, da genio della comunicazione, tutti i giorni ripeteva la stessa bugia». Ma i fatti hanno dimostrato che il bugiardo è lui. Infatti, Striscia si è limitata a documentare, a partire dal 2008, i comportamenti scorretti che l’attore ha tenuto per il tramite della onlus C.I.A.K., da lui fondata per aiutare i bambini in Africa e in Brasile. Delle migliaia di euro raccolti per beneficenza, solo una minima parte sarebbe effettivamente stata utilizzata per dare assistenza ai bambini. Comportamenti scorretti che lo stesso attore ha ammesso pubblicamente in varie occasioni, dicendosi pentito dei suoi errori nella gestione dei fondi della onlus. Condotte illecite smascherate da Striscia, e successivamente confermate in sede processuale.  Per amore di cronaca facciamo presente come sulla vicenda si sia anche pronunciata la Corte di Cassazione, e per non sbagliarci preferiamo citare un passaggio della sentenza n. 17114 del 2019: “Edoardo Cicorini è stato condannato alla pena di giustizia in ordine al reato di truffa ed appropriazione indebita, per avere, con una serie di iniziative promozionali, indotto diversi benefattori a consegnargli, nella qualità di presidente di una ONLUS, somme di denaro, asseritamente volte a sostenere iniziative solidaristiche e per essersi poi appropriato delle somme non contabilizzate (pari a 205.000 euro), di cui aveva la disponibilità in ragione della predetta qualità”. Il Costa riferisce oggi che ci sarà una revisione della sentenza, ebbene, in caso di modifiche della decisione dei Giudici, non mancheremo di darne notizia. 

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