È morto Sergio Solli, storico attore di Eduardo De Filippo e Luciano De Crescenzo
Il teatro napoletano piange la scomparsa di Sergio Solli. L'attore, 78 anni, era uno degli ultimi di una grande generazione di artisti che ha conosciuto l'epoca d'oro della commedia e della drammaturgia napoletana. Lavorò anche con Woody Allen. Ne annuncia la scomparsa, il re delle scene Bruno Garofalo: "Notizia triste per me e per chi lo conosceva. Se n'è andato un altro pezzo di storia napoletana, un amico delle origini. Non mi viene voglio di dire altro".
La carriera di Sergio Solli
Sergio Solli inizia sin da giovanissimo a lavorare come parrucchiere, poi coltiva l'hobby del teatro presso una compagnia teatrale. Di spettacolo in spettacolo, riesce a farsi provinare da Eduardo De Filippo lavorando stabilmente con il grande drammaturgo nell'ultima parte di carriera di quest'ultimo. Tra le commedie ricordiamo: De Pretore Vincenzo (1976), Gli esami non finiscono mai (1976), Natale in casa Cupiello, (1977), Le voci di dentro (1978), Quei figuri di tanti anni fa (1978). Al cinema è in No, grazie il caffè mi rende nervoso (1982), Il petomane (1983) e nei tre film di Luciano De Crescenzo: Così parlò Bellavista (1984), Il mistero di Bellavista (1985), 32 dicembre (1988). Grande successo in televisione negli anni '90 per le miniserie Anni '50 e Anni '60 in coppia con Ezio Greggio. Più di recente, Sergio Solli era stato nel cast di Smetto quando voglio, la saga diretta da Sydney Sibilia.
La prima volta con Eduardo De Filippo
Nel corso di una intervista a La Repubblica, Sergio Solli raccontò la sua prima volta con Eduardo De Filippo: "Ero un pezzo di ghiaccio".
Quando arrivai al cospetto di Eduardo ero un pezzo di ghiaccio: in realtà non pensavo a fare veramente l’attore, volevo solo sentirmi dire da lui che ero bravo. Era venerdì sera, lui stava provando con la compagnia. Mi chiese di tornare l’indomani, pensai al negozio pieno di clienti di sabato e gli dissi: “Direttore, anche adesso”. Ero quasi in uno stato di trance. Feci il provino la sera stessa. Alla fine si alzò e se ne andò, senza aprire più bocca. Mi fece avere il copione, e il lunedì mi annunciarono che avrei debuttato alla Pergola di Firenze dodici giorni dopo, con le musiche di Nino Rota. Un copione in mano e una vita che inizia.