È morto Paolo Taviani, il regista 92enne che ha segnato il cinema italiano insieme al fratello Vittorio
È morto a Roma a 92 anni il regista Paolo Taviani. Insieme al fratello V ittorio, scomparso nel 2018, formava la coppia registica più celebre del mondo del cinema italiano. Il cineasta era ricoverato a Roma nella clinica villa Pia. Si è spento in seguito a una breve malattia intorno alle ore 18 di oggi. Accanto a lui la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. Lunedì 4 marzo sarà celebrata la cerimonia laica funebre alla Promototeca del Campidoglio dalle 10 alle 13.
Gli anni di attività dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani
Paolo e Vittorio Taviani hanno lavorato insieme in perfetto equilibrio per oltre 50 anni. Il loro cinema ha rappresentato tutti i più importanti cambiamenti avvenuti in Italia nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Diversi i generi trattati: dall’attualità fino alla storia e alla letteratura. Esordirono dopo essersi formati in un cineclub a Pisa, firmando alcuni documentari tra i quali spiccava San Miniato luglio ‘44, firmato in collaborazione con Cesare Zavattini. Nel 1960 la coppia diresse insieme Joris Ivens L’Italia non è un paese povero.
Paolo e Vittorio Taviani diressero inoltre Un uomo da bruciare in collaborazione con Valentino Orsini, film del 1962 liberamente ispirato alla storia del sindacalista vittima di mafia Salvatore Carnevale. Realizzano successivamente I fuorilegge del matrimonio, I sovversivi (1967) e Sotto il segno dello scorpione, pellicola che permette loro per la prima volta di essere notati dalla critica internazionale.
La Palma d'oro a Cannes con Padre Padrone
Ma è Padre Padrone, film del 1977, a valere ai due la Palma d'oro al Festival del cinema di Cannes, premio cui sarebbe seguito, cinque anni dopo, il Gran premio della giuria del festival per il film La notte di San Lorenzo. Nel 2022 Taviani aveva annunciato il ritorno sul set con un nuovo film che si sarebbe dovuto chiamare Canto delle Meduse e avere come protagonista l’attrice Kasia Smutniak.