È morto Lino Capolicchio, indimenticabile attore di Vittorio De Sica e Pupi Avati
È morto a Roma, all'età di 78 anni, l'attore Lino Capolicchio. Fu il protagonista de "Il giardino dei Finzi Contini" di Vittorio De Sica per il quale vinse un David di Donatello nel 1971, ma fu anche uno degli attori più apprezzati e utilizzati da Pupi Avati che lo scelse per "La casa dalle finestre che ridono" (1976), "Le strelle nel fosso" (1978), "Ultimo minuto" (1987), "Una sconfinata giovinezza" (2010) e il più recente "Il signor diavolo" (2019).
La carriera
Diplomato presso l'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico, Lino Capolicchio ha esordito con Giorgio Strehler del Piccolo Teatro di Milano ne Le baruffe chiozzotte (1964) di Carlo Goldoni. Dopo altri successi a teatro, la Rai lo scrittura per lo sceneggiato "Il conte di Montecristo" (1966) di Edmo Fenoglio. poi la Rai lo chiama a interpretare il ruolo di Andrea Cavalcanti nello sceneggiato Il conte di Montecristo (1966) di Edmo Fenoglio. Primo ruolo da protagonista al cinema in "Escalation" di Roberto Faenza: è il 1968. Poi arriva "Il giovane normale" di Dino Risi e la grande occasione: "Il giardino dei Finzi Conti" diretto da Vittorio De Sica. Il film vince nel 1971 l'Orso d'Oro al Festival di Berlino e nel 1972 il premio Oscar al miglior film straniero. Un successo anche per l'attore che trionfa ai David di Donatello per la migliore interpretazione maschile.
Il sodalizio con Pupi Avati
L'esordio a un film di Pupi Avati è per il 1976 con "La casa dalle finestre che ridono". Da quel momento nasce un lungo rapporto di collaborazione con il regista bolognese con cui lavorerà in cinque film in tutto. L'ultimo proprio nel 2019, "Il signor diavolo". Era anche doppiatore. Per tre stagioni è stato la voce di Bo Duke nel telefilm Hazzard e ha doppiato il duca Orsino ne "La dodicesima notte" nello sceneggiato della BBC. Ha doppiato anche Michael Maloney, che è l'interprete di Laerte nell'Hamlet di Kenneth Branagh.