È morto Helmut Berger, attore compagno di vita di Luchino Visconti
Bello e angelico nel ruolo di Alberto Finzi-Contini ma anche in quello di Martin von Essenbeck ne La caduta degli dei. È morto a Salisburgo l'attore Helmut Berger, storico compagno di vita di Luchino Visconti. Definito "l'uomo più bello del mondo" e "il diavolo dal viso d'angelo", nacque a Bad Ischl il 29 maggio 1944 e si trasferì in Italia a 18 in cerca di fortuna come fotomodello e, al contempo, studiando all'Università di Perugia.
La relazione con Luchino Visconti
È il 1964 quando, nel corso delle riprese del film Vaghe stelle dell'Orsa, incontra Luchino Visconti. Da quel momento, la svolta privata e professionale. La loro relazione durò fino alla morte del regista, ovvero fino al 1976. La relazione fu tenuta nascosta da principio, considerato che la morale negli anni '60 considerava ancora l'omosessualità come uno stigma e un tabù. Luchino Visconti non aveva mai nascosto il suo orientamento bisessuale. Era Helmut Berger che non voleva si sapesse della loro storia, da quanto raccontano le cronache di quegli anni.
La carriera
Helmut Berger fu diretto da Luchino Visconti nel 1967 per "La strega" nell'episodio "La strega bruciata viva. Il successo arrivò due anni più tardi: La caduta degli dei. Per quel film, l'attore riceve la nomination al Golden Globe come miglior attore giovane. Nel 1970 è Alberto Finzi-Contini nel film di Vittorio De Sica Il giardino dei Finzi Contini. Nel 1975 è il protagonista dell'apprezzatissimo Salon Kitty di Tinto Brass.
La depressione
Dopo la morte di Luchino Visconti, nel 1976, Helmut Berger entra in un periodo di forte depressione che lo costrinse a una sosta molto lunga. Nel 1977 rischia di morire per eccesso di stupefacenti. Nel 1980 riesce a farsi scritturare per lo sceneggiato televisivo Fantômas dall'amico Claude Chabrol. Negli anni successivi, il declino fisico lo tenne lontano dalle produzioni importanti fino a rinascere nel ruolo di Egidio nello sceneggiato tv de I Promessi Sposi. Nel 1990 Francis Ford Coppola lo scritturò per Il Padrino III, affidandogli il ruolo di Frederick Keinszig, un ricco e potente banchiere svizzero. Nel 1992 un video scandalo con Madonna lo riportò in auge.