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È morto David Lynch, il genio di Twin Peaks e Strade Perdute aveva 78 anni

Il cinema è in lutto. David Lynch si spegne all’età di 78 anni lasciando un’eredità incredibile sul piano culturale.
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È morto David Lynch. Il cinema è in lutto. L'artista si spegne all'età di 78 anni lasciando un'eredità incredibile sul piano culturale. Voce originalissima, unica, assolutamente influente del cinema contemporaneo. Regista, artista visivo, musicista e pittore, il regista ha ridefinito i confini della narrazione cinematografica attraverso un linguaggio onirico e surreale che ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura popolare.

Il messaggio della famiglia

Con un messaggio sui social ufficiali, la famiglia del regista ha annunciato la notizia della sua scomparsa citando una delle sue lezioni fondamentali: "Keep your eye on the donut and not on the hole", ovvero "Tieni l'occhio sulla ciambella e non sul buco". Una lezione che può essere applicata a ogni aspetto della vita. La famiglia scrive:

È con profondo rammarico che noi, la sua famiglia, annunciamo la scomparsa dell'uomo e dell'artista, David Lynch. Apprezzeremmo un po' di privacy in questo momento. C'è un grande vuoto nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come lui direbbe, "Tieni l'occhio sulla ciambella e non sul buco". È una bella giornata con sole dorato e cieli azzurri ovunque.

David Lynch aveva rivelato nel 2024 di combattere contro un enfisema, diagnosticatogli dopo una vita passata a fumare. Di fatto, annunciò il suo ritiro dalle scene spiegando che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.

Gli esordi: da Eraserhead fino a Blue Velvet

Nel 1977, David Lynch esordisce con Eraserheadfilm sperimentale e asciutto che conteneva già tutto quello che poi è sempre stato il suo cinema: atmosfere inquietanti, simbolismo onirico, una colonna sonora potente e distintiva. Tre anni dopo, The Elephant Man: otto nomination agli Oscar. Con Blue Velvet (1986), Lynch scava sotto la superficie dell'America suburbana, rivelando un sottobosco oscuro che diventerà il suo marchio di fabbrica.

Jack Nance, protagonista di Eraserhead
Jack Nance, protagonista di Eraserhead

Il successo di Twin Peaks

David Lynch ha scritto per la televisione prima che scrivere per la televisione diventasse la regola. Si inserisce in questo contesto il magistrale successo di Twin Peaks, arrivato da noi solo grazie alla tv commerciale di Silvio Berlusconi. "Chi ha ucciso Laura Palmer?" diventerà un memorabile payoff che gli italiani degli anni '90 ancora oggi ricordano bene. La serie mescola crime, horror soprannaturale e soap opera: tutto il genio di Lynch. Nel 1997 arriva Strade Perdute – Lost Highways, da molti considerato il capolavoro moderno della produzione lynchiana. Un neo-noir che mantiene tutte le tematiche surreali care al regista: c'è chi sogna ancora la notte il mystery man di Robert Blake.

Robert Blake in Lost Highways
Robert Blake in Lost Highways

Mulholland Drive, il capolavoro degli anni 2000

Per tutti, però, il suo capolavoro più maturo è considerato Mulholland Drive. Il film, uscito nel 2001, rappresenta la quintessenza dello stile lynchiano: una narrazione non lineare che indaga sul lato oscuro dell'industria di Hollywood, la deumanizzazione del mondo del cinema, un'indagine a tutto tondo sui sogni e sulla propria identità legata alla settima arte. Nel cast spiccano le protagoniste Naomi Watts e Laura Harring. Nel corso della sua carriera, Lynch ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, la Palma d'Oro onoraria al Festival di Cannes e un Oscar onorario.

La serie tv del 2017

Dopo Inland Empire – L'impero della mente, suo ultimo film del 2006, David Lynch si dedicherà alla pittura e alla musica. Nel 2011, infatti esce il suo primo album Crazy Clown Time. Nel 2017, riprende Twin Peaks con 18 nuovi episodi che di fatto formano la terza stagione della serie abbandonata nel 1991. La storia riprende numerose sottotrame di quella originale, presentando vecchi e nuovi personaggi sempre nello stile lynchiano. Il regista sarà per sempre una figura centrale nel mondo del cinema grazie alla sua visione unica, al suo stile incredibilmente ricco di sfumature, di idee inesauribili.

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