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È morta Maria Rosaria Omaggio a 67 anni, attrice futurista: fu la Fallaci al cinema e la Duse in teatro

La grande attrice è morta a Roma, aveva 67 anni ed era malata da tempo. Fu Oriana Fallaci in Walesa – L’uomo della speranza di Andrzej Wajda, Eleonora Duse in teatro cimentandosi anche nello spettacolo futurista. Edoardo De Angelis è stato il suo ultimo regista in “Sabato, domenica e lunedì”.
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Il cinema e il teatro piangono una delle stelle più luminose: è morta a Roma, all'età di 67 anni, Maria Rosaria Omaggio. Nata da genitori napoletani, fu lanciata da Pippo Baudo nell'edizione 1973-1974 di Canzonissima. Negli anni successivi conquista per tre volte la copertina di Playboy, dal 1976 al 1982. Fu diretta da Woody Allen in "To Rome with Love" e il suo ruolo più importante è stato certamente quello di Oriana Fallaci nel film Walesa – L'uomo della speranza di Andrzej Wajda, che le valse il premio Pasinetti. A teatro è stata Eleonora Duse in Sensi Dannunziani. Fu diretta da Alessandro D'Alatri in Diatriba d'amore contro un uomo seduto e da Enrico Maria Lamanna nello spettacolo futurista Zang Tumb Tumb. L'attrice scompare dopo una malattia con cui lottava da alcuni anni.

La carriera da attrice al cinema e al teatro

Maria Rosaria Omaggio nella sua ultima scena, "Sabato, domenica e lunedì" di Edoardo De Angelis.
Maria Rosaria Omaggio nella sua ultima scena, "Sabato, domenica e lunedì" di Edoardo De Angelis.

Il debutto di Maria Rosaria Omaggio avviene in televisione sotto la guida di Pippo Baudo nella Canzonissima del '73-'74 insieme a Loretta Goggi. Due anni dopo, il debutto al cinema nei poliziotteschi Roma a mano armata Squadra antiscippo, rispettivamente al fianco di Maurizio Merli e Tomas Milian. Tra i film che interpreta successivamente c'è Culo e camicia di Pasquale Festa Campanile con Renato Pozzetto, Enrico Montesano e Leopoldo Mastelloni. È il film Walesa – L'uomo della speranza di Andrzej Wajda che le consegna la vittoria del premio Pasinetti a Venezia per il ruolo di Oriana Fallaci. In teatro è stata attrice futurista, diretta da Enrico Lamanna, poi da se stessa in Sensi Dannunziani, interpretando Eleonora Duse. Mise in scena l'unico testo teatrale di Gabriel García Márquez, Diatriba d'amore contro un uomo seduto, diretta da Alessandro D'Alatri.

Alla recitazione ha unito anche un'attività letteraria ricevendo il premio Fregene per Viaggio nell'incredibile (Edizione Mediterranee) e ancora L'energia trasparente, tradotto in sei lingue e per Corbaccio-Longanesi C'era una volta, c'è sempre e ci sarà ancora (premio Chiantino).

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