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Drew Barrymore: “Avevo un papà violento, chiesi a Spielberg di diventare mio padre”

Drew Barrymore si è raccontata in un’intervista in cui ha spiegato il motivo che l’ha legata così tanto a Steven Spielberg. Il regista è stato per lei come un padre, tanto che lei gli chiese di poterlo diventare davvero.
A cura di Ilaria Costabile
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In un'intervista alla testata Vulture, Drew Barrymore si è raccontata parlando della sua vita da attrice, ma anche dei suoi trascorsi prima ancora che diventasse famosa. La sua, infatti, è stata un'infanzia piuttosto complicata, segnata dalla presenza di un padre piuttosto irascibile e violento. Ancora bambina è entrata a piccoli passi nel mondo del cinema e quando è stata diretta da Steven Spielberg, sul set di ET, ha chiesto al regista di poter prendere il posto del suo papà.

Il racconto di Drew Barrymore

"Gli chiesi di diventare mio padre. È l'unica persona nella mia vita che è stata una figura paterna", queste le parole con cui Drew Barrymore ha raccontato il legame venutosi a creare tra lei e il regista americano che, di fatto, ha dato inizio alla sua carriera nel mondo del cinema. Spielberg aveva capito di avere di fronte una bambina incredibilmente sensibile e provata dall'aver avuto un'infanzia non convenzionale, minata da un padre aggressivo e alcolizzato, per cui cerò di assecondare le richieste delle piccola Drew quando gli era possibile. L'attrice, infatti, ricorda di quando scoprì che a muovere l'alieno protagonista del film, c'erano degli uomini e chiese al regista di allontanarli:

Gli chiesi di cacciarli, ma Spielberg non voleva traumatizzarmi. Mi disse che andava bene così. E.T. era così speciale che aveva bisogno di otto assistenti, mentre lui che era il regista ne aveva solo uno.

Il regista riuscì a tranquillizzarla e girò la scena in rapida sequenza e tenne a disposizioni un paio di operatori affinché potesse far fare amicizia all'alieno e la piccola Drew durante le prove.

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Steven Spielberg padrino di Drew Barrymore

Spielberg non ha mai nascosto questo istinto paterno nei confronti di Drew Barrymore, dichiarando di voler preservare la sua innocenza, riconoscendo che davvero la bambina aveva avuto dei trascorsi non semplici: "Stava alzata fino a tardi, andava in posti di cui avrebbe solo dovuto sentire parlare e viveva una vita che penso l'abbia derubata della sua infanzia. Mi sentivo impotente perché non ero suo padre, potevo solo essere il suo consigliere". Alla richiesta di adottarla, il regista rispose di non poterlo fare, ma i due si accordarono con una situazione di compromesso, ovvero Spielberg sarebbe stato il suo padrino, infatti da bambina Drew Barrymore era solita stare a casa del regista nei fine settimana, le regalò un gatto e la portò anche Disneyland.

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