Divorzio tra Totti e Ilary, che cosa avevano chiesto le parti su mantenimento e custodia dei figli
Il tribunale di Roma si è pronunciato, in via provvisoria e in attesa della conclusione del processo, sulle richieste avanzate da Ilary Blasi e Francesco Totti nel corso del procedimento che si concluderà con il divorzio tra l’ex campione della Roma e la conduttrice Mediaset. Secondo quanto disposto dal giudice Simona Rossi, a Ilary è andato un assegno di mantenimento mensile del valore di 12.500 euro (che, secondo Dagospia, sarebbe frutto di un primo rifiuto opposto da Totti, consigliato dalla compagna Noemi Bocchi) e l’uso esclusivo della villa all’Eur (che potrà condividere con l’attuale compagno Bastian Muller, sebbene Totti resti il proprietario dell’immobile). Affidamento condiviso per i tre figli che però avranno il “collocamento prevalente” presso il domicilio della madre. Una soluzione che non ha accontentato pienamente nessuna delle due parti in causa, avendo Totti e Ilary avanzato richieste diversissime tra loro nell’ambito del procedimento civile che li vede schierati l’uno contro l’altra.
Le richieste di Ilary Blasi
Secondo quanto riporta Il Messaggero, la richiesta inizialmente avanzata dagli avvocati di Ilary Blasi, Alessandro Simeone e Pompilia Rossi, prevedeva un assegno di mantenimento di 24 mila euro per i tre figli (richiesta ridotta a 13 mila euro in fase di udienza presidenziale), oltre al 100% delle spese straordinarie per i ragazzi relative a scuola, sport e cure mediche. Ilary non ha mai chiesto alcun mantenimento per se stessa.
Le richieste di Francesco Totti
Francesco Totti aveva richiesto al tribunale di poter godere dell’utilizzo esclusivo della villa all’Eur della quale risulta proprietario. Una richiesta cassata dal giudice che ha invece assegnato alla conduttrice Mediaset l’uso dell’immobile. Aveva inoltre richiesto l’affidamento dei figli per metà anno. Nel caso in cui il giudice avesse accolto questa richiesta, il Pupone aveva chiesto di non versare alla ex nemmeno un centesimo di mantenimento per i ragazzi. In subordine, aveva richiesto di versare un assegno complessivo di 2mila euro al mese per i ragazzi, che sarebbe salito a un massimo di 6mila.