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Danny, figlio di Anthony Quinn: “Mio padre incapace di insegnare, sentivo di non essere abbastanza”

Danny, figlio di Anthony Quinn, ricorda il rapporto con il padre, attore scomparso 2001. “Essere un grande artista non vuol dire essere capace di insegnare”, è il racconto dell’uomo oggi 51enne.
A cura di Stefania Rocco
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Danny, figlio di Anthony Quinn, ricorda il rapporto con il padre, attore scomparso nel 2011. Non un rapporto idilliaco quello con il genitore che descrive come un padre non troppo presente, nonché prova della capacità di insegnare. “Fino a qualche tempo fa pensavo di non essere abbastanza. Mio padre ha recitato in più di 300 film. Pensavo: se io non ne faccio almeno 280, la gente inizierà con i paragoni”, racconta l’attore, modello e regista italiano. Danny è nato dal legame tra il padre Anthony e Jolanda Addolori, anche lei attrice.

Danny Quinn e la carriera da attore

Diversi i film per il cinema e la televisione cui ha preso parte. Un numero cospicuo ma lontano da quello raggiunto da padre, protagonista di oltre 300 pellicole. Il paragone, racconta Danny, lo avrebbe spesso messo in difficoltà: “Essere un grande artista non vuol dire essere capace di insegnare. Se mi incoraggiava? Quando lui mi diceva che nella vita bisogna lottare, io pensavo: ‘Io non sono come te. Tu vieni dalla strada, io sono il figlio di Anthony Quinn! Sono cresciuto nei migliori alberghi del mondo. Non ho sofferto la fame, è impossibile che abbia la tua stessa motivazione’”. A peggiorare la sua sensazione di non essere abbastanza bravo anche il confronto con gli attori suoi coetanei: “A metà degli anni Novanta tutti i miei coetanei spiccavano il volo, Brad Pitt, Robert Downey Jr. Io no. Finii in una depressione prolungata”.

I figli di Anthony Quinn, Danny: “Direi 13, ma forse ce ne sono altri due”

Infine, Danny prova a fare un conteggio dei fratelli con i quali condivide lo stesso padre. Un numero che non ritiene preciso: “Ogni volta devo rifare il conto… direi 13. Ebbe cinque figli dalla prima moglie, la seconda fu mia madre e siamo nati noi tre, due li ebbe con una donna francese, uno con una tedesca e due dalla sua assistente. Ma sembra che ce ne siano altri due a Città del Messico”. Confessa di avere provato, senza successo, a mettersi in contatto con alcuni di loro: “Di recente ho provato a contattare i figli che ebbe da altre donne oltre a mia madre e ho scoperto che non solo non si parlano tra loro, non vogliono nemmeno parlare di lui. Non immaginavo che avesse lasciato queste ferite”.

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