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Come sta Alessandro Meluzzi dopo il ricovero d’urgenza per emorragia celebrale

Stando agli ultimi aggiornamenti, a due giorni dal ricovero le condizioni di Meluzzi restano gravi, ma stabili. “Il bollettino medico dice che l’intervento è stato superato con successo, resta comunque la riserva di prognosi”, fanno sapere i media locali.
A cura di Giulia Turco
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Restano gravi le condizioni di salute di Alessandro Meluzzi, lo psichiatra che sabato 2 dicembre è stato colpito da un’ischemia celebrale mentre si trovava nel suo studio di Cesena ed è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Bufalini della città. Attualmente, fanno sapere i media locali, Meluzzi si trova in rianimazione.

Le condizioni di salute di Alessandro Meluzzi dopo l’operazione

Stando agli ultimi aggiornamenti, a due giorni dal ricovero le condizioni di Meluzzi restano gravi, ma stabili. Il Corriere di Romagna racconta che sarebbe stato proprio un paziente del noto psichiatra intorno alle 15 nel suo studio medico di via Tripoli a Rimini ad allarmare i soccorsi in seguito ad un malore del professionista. Portato d’urgenza all’ospedale Infermi, Meluzzi è stato presto trasferito alla Neurochirurgia del Bufalini, dove è stato subito portato in sala operatoria per un’operazione d’urgenza. “Il bollettino medico dice che l’intervento è stato superato con successo, resta comunque la riserva di prognosi”, fa sapere il quotidiano romagnolo. Al momento Meluzzi sarebbe ancora in rianimazione, in attesa di miglioramenti.

L’ischemia celebrale e l’intervento d’urgenza

Ben presto è stato reso noto che lo psichiatra è stato colpito da una emorragia celebrale causata dalla pressione sanguigna alta. Il lungo intervento però avrebbe dato fortunatamente esito positivo e ora si attendono aggiornamenti in positivo anche sulle sue condizioni di salute. Diventato noto grazie ad una frequente presenza in tv nell’ambito di programmi sulla cronaca nera, Alessandro Meluzzi è nato a Napoli, ma ha sempre vissuto sulla riviera romagnola, dove ha continuato a svolgere la sua attività. Nel 2021 è stato travolto da un acceso dibattito dopo essere stato sospeso insieme ad altri circa duecento sanitari dall’Ordine dei medici di Torino, per via delle sue posizioni no vax espresse pubblicamente nei mesi della campagna vaccinale contro la pandemia.

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