Claudio Lippi smentisce: “Farabutto a Fazio? Mai detto. Non mi riconosco in quelle frasi”
Claudio Lippi passa al contrattacco e, dopo giorni roventi segnati dalla pubblicazione di un’intervista che ha spinto la Rai a prendere le distanze dal conduttore, smentisce le dichiarazioni pubblicate dall’agenzia di stampa Dire. “Ho subito un attacco alla mia privacy in modo maldestro e una grave lesione della mia immagine: sto valutando con il mio ufficio stampa e con i miei legali come contrattaccare”, ha dichiarato Lippi all’Ansa in risposta alla nota di Viale Mazzini con la quale si escludono eventuali collaborazioni future con il conduttore 78enne.
Claudio Lippi: “Difendo la libertà sessuale”
Lippi smentisce la paternità delle affermazioni più sconcertanti contenute nell’intervista, in particolare i passaggi relativi a Fabio Fazio e alla presenza “gay e gaie in Rai”, favorita dall’ex direttore Andrea Coletta. “Non mi riconosco nelle affermazioni che mi sono state attribuite: non userei la parola farabutto neanche per il mio nemico più acerrimo e difendo con una lotta continua la libertà di scelta sessuale”, dichiara oggi Lippi, una posizione apertamente contrapposta a quella presumibilmente sostenuta nell’intervista a Dire.
Il sostegno di Claudio Lippi al governo Meloni
Infine, Lippi ribadisce il suo sostegno al governo Meloni: “Sono una persona perbene. E sono anche un cittadino libero e decisamente schierato con il nuovo governo, formato da persone che conosco personalmente, a partire da Berlusconi, e dal rapporto personale con Salvini e Meloni. Conosco la capacità, la passione, l'onestà di questa coalizione nel proporre programmi che si possano mettere in pratica, cosa che, da cittadino, non ho rilevato negli ultimi anni con i precedenti governi, né nell'attuale opposizione in cui non c'è coesione. Ma non credo che si possa essere condannabili per queste idee. Ho 59 anni di lavoro alle spalle, un pubblico che crede in me e nella mia onestà intellettuale e la difenderò fino alla morte”.
Il post di Claudio Lippi: "Affermazioni false e inaccettabili"
Lippi ha ribadito la sua posizione in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook: "Non è mia abitudine reagire al dilagante malcostume di diffondere notizie false ma, in questo caso, ho il dovere di manifestare il mio dissenso nei confronti di Antonio Bravetti dell’Agenzia Dire che ha invaso la mia provaci durante una mia visita a Montecitorio con il quale ho scambiato due parole senza che si fosse nemmeno presentato. Ha scritto un articolo farneticante fondato su false affermazioni inaccettabili. Al momento prendo le distanze da quanto scritto riservandomi di consultarmi con il mio ufficio stampa ed i miei legali per intraprendere iniziative a salvaguardia del mio nome. Un consiglio all’Agenzia Dire: sia più attenta nella scelta dei giornalisti che cercano solo visibilità e trasformano la verità in inaccettabili menzogne. Non chiedo scusa ai colleghi citati perché non ho detto niente di quello che ho letto. Che brutto esempio di ‘giornalismo'".