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Chiara Francini ricorda Michela Murgia: “Quando è morta ho pianto tanto”

Chiara Francini è la protagonista dell’intervista odierna del Corriere della Sera nella quale ha ricordato la scrittrice scomparsa: “Mi ha commosso quella lucidità con cui ha affrontato la malattia, l’intelligenza con cui si è avvicinata alla morte”.
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Chiara Francini è la protagonista dell'intervista odierna del Corriere della Sera. Si racconta tra amori passati e presenti, tra la vita da artista e le etichette che le stanno strette. C'è spazio soprattutto per ricordare la scrittrice Michela Murgia, recentemente scomparsa: "È stata l'ultima volta che ho pianto". L'attrice ha dichiarato di ammirare la forza con cui Michela Murgia ha affrontato la malattia e ha dichiarato che la scrittrice, così facendo, si è avvicinata alla morte con intelligenza. Un momento, la morte di Michela Murgia, che ha suscitato in Chiara Francini una profonda riflessione sulla fede, non necessariamente religiosa, ma la fede in qualcosa di più grande e inspiegabile.

Le parole di Chiara Francini

Chiara Francini svela così l'ultima volta che ha pianto ed è stato proprio per la morte della scrittrice di "Tre Ciotole", l'ultima opera adesso in libreria. Ecco il pensiero dell'attrice toscana sulla morte di Michela Murgia:

(L'ultima volta che ha pianto, ndr). Quando è morta Michela Murgia. Mi ha commosso quella lucidità con cui ha affrontato la malattia, l’intelligenza con cui si è avvicinata alla morte. Ho pensato a me, a quelli che mi circondano, ho pensato che aveva ragione Quintiliano quando diceva Credo quia absurdum, cioè credo perché è assurdo. Bisogna credere in qualcosa che non sia razionalmente definibile e non parlo di fede religiosa

L'amore e i colleghi

Su Pippo Baudo: "Padre.Quando mi chiese di affiancarlo aDomenica In giurai a me stessa che avrei fatto di tutto per non deluderlo. Cominciavamo le dirette tenendoci per mano, nessuno dei due usava cartelli né gobbi. Ancora oggi, per il mio compleanno, mi manda fiori con un cartoncino. Che conservo, ma io conservo tutto, anche i pass temporanei per entrare in Rai". Su Leonardo Pieraccioni: "Penso a un fratello. Forse il fratello che a me, figlia unica, è sempre mancato. In questo suo nuovo film (Pare Parecchio Parigi, ndr) io sono sua sorella e certe volte mi sembra di rivedere in lui una parte di me, toscana, verace". Sull'amore con Frederick Lundqvist conosciuto "in una pausa tra un palcoscenico e l’altro mi misi a lavorare in un’agenzia di comunicazione. Lui era il mio dirimpettaio ma il giorno dopo che ero arrivata chiese al capo di togliermi dal posto dinanzi a lui perché lo distraevo". 

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