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Chiara Ferragni: “Il 90 per cento della mia vita privata non finisce su Instagram”

Chiara Ferragni racconta in un’intervista al Corriere la gestione tra lavoro e vita privata, talvolta sovraesposta. “Ci sono contenuti che evito di postare per la privacy altrui, ma non esiste qualcosa di cui sono certa che non parlerò”. E assicura: “La maggior parte della mia vita si svolge offline”.
A cura di Giulia Turco
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Chiara Ferragni si racconta in una delle sue rare interviste al Corriere della sera. È l'occasione per fare il punto sulla sua carriera che corre veloce quanto il suo feed di Instagram e riflettere su cosa l'abbia aiutata a diventare la prima imprenditrice digitale del mondo social. L'influencer assicura che sul piano imprenditoriale ha in serbo diversi nuovi progetti, ancora tutti "top secret", e fa un bilancio della sua vita privata talvolta sovraesposta e messa a disposizione sul suo pubblico.

La gestione della vita privata

Per Chiara Ferragni non ci sono argomenti tabù e non c'è aspetto della sua vita privata che, volendo, potrebbe non far passare da un filtro Instagram. "Non mi sono mai prefissata cosa voglio o non voglio condividere, faccio ciò che sento", racconta al Corriere. "Ci sono contenuti che evito di postare per rispettare la privacy altrui, ma non esiste qualcosa di non detto, di cui sono certa che non parlerò". Un esempio, è stata la condivisione quasi in tempo reale dei giorni in cui l'imprenditrice ha dato alla luce i suoi due figli, Leone e Vittoria. Così come ogni tappa della loro crescita. Una scelta che in parte finisce spesso nel mirino delle accuse. Eppure Chiara Ferragni assicura: "Per quanto online sia più attiva della media, il 90% della mia vita non è condiviso sui social".

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Le critiche vissute ad inizio carriera

Iniziata nel 2009 con il blog The Blonde Salad e proseguita nel 2013 con il brand di abbigliamento Chiara Ferragni Collection, la carriera dell’influencer è decollata senza ombra di dubbio grazie ai social. Non sono mancati però i momenti di sconforto: “Quando ho iniziato ad avere successo ed ero ancora una ragazzina, in tanti mi attaccavano”, ha raccontato al Corriere. Molte persone più adulte mi criticavano, così sentivo di non meritare quello che mi stava succedendo”, continua. “Quando avevo 22 anni l’accanimento nei miei confronti era scioccante”. Oggi tra i suoi modelli di riferimento ci sono Diego Della Valle (patron del gruppo Tod’s) e Maria Grazia Chiuri (direttore creativo di Dior. “Poi sono ispirata da altre da altre persone, influencer che sui social network si mostrano esattamente come sono nella vita. Perché i social sono spesso forieri di ispirazioni costruttive”.

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