La storia di Andrea Spezzacatena, il ragazzo dai pantaloni rosa interpretato da Samuele Carrino nel film su Netflix

La storia di Andrea Spezzacatena, l'adolescente di 15 anni che nel novembre 2012 si è tolto la vita dopo essere stato vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola, è stata raccontata nel film Il ragazzo dai pantaloni rosa, di cui Samuele Carrino è il protagonista. La pellicola è stata distribuita prima nelle sale, dove ha svettato le classifiche, ed è poi arrivato anche su Netflix.
Chi era Andrea Spezzacatena e come si è tolto la vita
Aveva solamente 15 anni, quando Andrea Spezzacatena decise di togliersi la vita, il 20 novembre 2012. Frequentava il liceo scientifico Cavour di Roma, ma fu solo dopo la sua morte che la madre scoprì che il figlio era stato vittima di cyberbullismo, perpetrato proprio dai suoi compagni di scuola. I suoi coetanei, infatti, iniziarono a prenderlo in giro perché un giro si presentò in classe indossando dei pantaloni rosa, erano in realtà scoloriti perché inizialmente di colore rosso. Da quel momento i compagni lo presero di mira e crearono anche una pagina Facebook contro di lui, dove era chiamato per l'appunto "il ragazzo dai pantaloni rosa". Le continue vessazioni e umiliazioni portarono il ragazzo in uno stato di angoscia, tale da portarlo all'estrema decisione di togliersi la vita. A seguito di questa terribile vicenda, la madre Teresa Manes ha scritto un libro Andrea. Oltre il pantalone rosa, in cui racconta anche il clamore mediatico scatenato dall'accaduto, oltre che il suo dolore.
Samuele Carrino è Andrea nel film Il ragazzo dai pantaloni rosa
Dal libro è stato tratto il film, Il ragazzo dai pantaloni rosa, diretto da Margherita Ferri, con la sceneggiatura di Roberto Proia. Ad interpretare la madre, Claudia Pandolfi, il ruolo di Andrea Spezzacatena è stato affidato al giovanissimo Samuele Carrino. L'attore pugliese, classe 2009, quindi appena 15enne, non è alla sua prima esperienza davanti la macchina da presa, avendo preso parte in passato sia a fiction tv che film, inoltre ha lavorato anche a teatro quando era appena un bambino. In un'intervista rilasciata al Corriere della sera, aveva parlato dell'impressione avuta da Teresa Manes dopo la visione del film: "Mi ha detto che ha rivisto Andrea in me, il complimento più grande" e soffermandosi, poi, su bulli e bullismo ha aggiunto:
Vorrei dare un consiglio, quello di non restare indifferenti. Se vedi qualcuno in un angolo, isolato, cerca di aprire un varco, prova a renderlo partecipe, a inserirlo. E a chi viene bullizzato di non stare in silenzio, di trovare qualcuno con cui parlare. Perché quello che ha ucciso Andrea è stato il silenzio.