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Chi è Pietro Diomede, il comico cacciato da Zelig dopo la “battuta” sulla pornostar uccisa

Chi è Pietro Diomede, l’umorista escluso da Zelig dopo la battuta sulla pornostar uccisa e fatta a pezzi. Nel suo passato, show comici tv e una vita social piuttosto turbolenta. La difesa del diritto alla satira passa per una tragica storia personale: “Ho perso la mia famiglia a causa del cancro, adesso posso spaziare ed estremizzare, mi sento autorizzato a farlo”.
A cura di Gaia Martino
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Il comico Pietro Diomede, noto al pubblico per la partecipazione a diversi show televisivi, è al centro di una grossa polemica. Un'ondata di critiche l'ha travolto dopo la "battuta" sul ritrovamento del cadavere della pornostar Carol Maltesi, conosciuta con il nome Charlotte Angie, uccisa e smembrata in quindici pezzi. E ora paga a caro prezzo il tweet pubblicato nelle ultime ore, Zelig ha deciso di escluderlo dalla programmazione del prossimo spettacolo in programma il 12 aprile.

Chi è Pietro Diomede, "l'umorista cattivo"

Pietro Diomede non ha mai nascosto il suo forte spirito critico e la sua satira che "deve essere cattiva, deve colpire", come confessò prima di uno sketch a Eccezionale Veramente su La7. Non esistono argomenti tabù per "l'umorista cattivo", come definito da molti, che ha raccontato di diversi traumi affrontati con filosofia, ridendoci sù.

Le critiche dopo i discutibili tweet

Pietro Diomede è cresciuto in Toscana, a Follonica, dove "l'irriverenza e la battuta senza mezzi termini sono il pane quotidiano" ha raccontato in una intervista alla rivista GQItalia. Vive a Rho secondo quanto si legge sul suo profilo Facebook, ed è un umorista, salito su palchi di noti show comici e conosciuto anche sui social, su Twitter in particolare, dove più volte riceve pesanti critiche per via dei suoi discutibili tweet, come quelli sulla meningite di Bebe Vio e sugli Oscar 2022.

Una famiglia persa a causa del cancro

Pietro Diomede ha dichiarato di non concepire argomenti intrattabili, il limite è solo il buon gusto. Nella sua lunga intervista a GQ del 2017 raccontò di avere un passato segnato da tre grosse perdite: quelle di suo padre, sua madre e sua sorella, quest'ultima morta a 29 anni, colpiti tutti da una serie di tumori.

Per dieci anni della mia vita ho dovuto frequentare il reparto oncologico di Pisa dove ho visto morire la mia famiglia colpita da una serie di tumori uno dietro l’altro: padre, madre e sorella. La comicità mi ha salvato. Potevo dire che la vita è una merda e invece ho deciso di ridere alla vita, quindi le battute che faccio sui terminali e la malattia nascono da un’esperienza personale. Questa è la vera chiave per cui estremizzo e vado oltre ogni limite perché io sono stato costretto ad andare oltre ogni limite. Adesso posso spaziare da tutte le parti e mi sento autorizzato a farlo.

Pietro Diomede si definisce politicamente scorretto su tutto

Nella battuta, nella satira, ha così trovato la forza per sopravvivere alle disgrazie che gli sono capitate senza dare importanza a ciò che il pubblico vorrebbe sentire.

 Sono politicamente scorretto su tutto e non solo sui morti ma anche sui disabili, i malati di tumori e ho anche una sottile vena di sessismo perché scrivo le cose che alla gente non piace sentirsi dire. Hai presente ciò che uno pensa ma non vuole dire? Io lo dico.

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