Chi è Marco Bonini: l’attore protagonista della fiction Tutto quello che ho con Vanessa Incontrada

Marco Bonini, classe 1972, è indossa i panni di Matteo Santovito nella nuova fiction di Canale 5 Tutto quello che ho. Prima della serie con Vanessa Incontrada, ha preso parte ad altri progetti di successo come Un medico in famiglia, il Paradiso delle signore e La dottoressa Giò. L'attore è sposato con Sinne Mutsaers e ha due figli: Orlando e Maya.
Chi è Marco Bonini, la laurea in Filosofia e la passione per la scrittura
L'esordio di Marco Bonini è con Estasi, serie tv del '93. Prima di allora, aveva studiato danza e frequentato l'Accademia nazionale d’arte drammatica, infine il Centro sperimentale di cinematografia. L'attore, che ha preso parte in Un medico in famiglia, vanta anche una laurea in Filosofia all'Università La Sapienza di Roma.
La carriera da attore e sceneggiatore
Per il piccolo schermo, ha anche recitato al fianco di Barbara D'Urso ne La dottoressa Giò. In Cuori indossava i panni del dottor Ferruccio Bonomo, mentre ne Il paradiso delle signore quelli di Corrado Colombo. Oltre a questi, ha preso parte a Tutti pazzi per amore 3, Un posto al sole, Don Matteo, I liceali 3. Bonini è sceneggiatore (ha firmato la sceneggiatura del film Diciotto anni dopo e del documentario Luigi Proietti detto Gigi) regista e scrittore (è autore del romanzo Se ami qualcuno dillo). Insieme a Edoardo Leo, ha scritto la sceneggiatura di film di successo come Lasciarsi un giorno a Roma, I migliori giorni, I peggiori giorni. Ha recitato anche in diversi spettacoli teatrali, tra questi Perfetti Sconosciuti, Povero Ulisse, Mr. Dago Show e Caligola.
La vita privata di Marco Bonini: l'amore per Sinne Mutsaers
Marco Bonini è sposato con Sinne Mutsaers e da loro amore sono nati Orlando e Maya. Non si sa molto sulla vita privata dell'attore, che preferisce tenere la sfera personale e familiare lontano dai riflettori. Intervistato da Vanity Fair, aveva raccontato di essere daltonico, dislessico e miope, condizioni con cui deve fare i conti fin da bambino: "Anche solo a livello neurologico, direi che sono abbastanza particolare, visto che organizzo il materiale visivo in maniera diversa rispetto agli altri. Durante l'infanzia capitava che mi sentissi diverso ed escluso, e mi faceva male".