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Chi è Lucia Goracci, la giornalista aggredita in Libano con la troupe del Tg3

Lucia Goracci è la giornalista che è stata aggredita, insieme ad una troupe del Tg3, in Libano nella giornata di martedì 8 ottobre. Da anni inviata per la Rai, tra Stati Uniti e Medio Oriente, la sua carriera è stata particolarmente intensa e ricca di riconoscimenti.
A cura di Ilaria Costabile
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Lucia Goracci è la giornalista, inviata in Medio Oriente per il Tg3, che è stata aggredita nella giornata di martedì 8 ottobre in Libano, insieme ad una troupe della testata Rai. È stata la giornalista a raccontare l'accaduto, durante l'edizione del telegiornale, in cui ha dichiarato che l'autista che accompagnava lei e il suo cameraman è deceduto a causa di un infarto. La giornalista, 55 anni, si trova da settimane in Libano per documentare le atrocità della guerra.

Chi è Lucia Goracci, la carriera in giro per il mondo come inviata Rai

Dopo l'iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti alla fine degli Anni Novanta, ha iniziato a lavorare in Rai per l'edizione regionale del Tg, in Sicilia, che ha poi successivamente condotto. Dopodiché è approdata nella redazione di Rai2, dove è stata scelta come inviata in Medio Oriente, finché è stata assunta come giornalista del Tg3, di cui ha condotto varie edizioni, dalla mezza sera fino alla presenza nello studio di Linea Notte. Negli stessi anni continua la sua attività da inviata all'estero, sempre in Medio Oriente e in America Latina. Ha raccontato, attraverso la redazione del Tg3, il terremoto di Haiti del 2010, l'incidente nella miniera di San José in Cile, la guerra civile libica. Nel 2011 riceve il Premio Ilaria Alpi, l'anno dopo riceve il Premio Luigi Barzini all'inviato speciale.

Dal 2013 lavora per RaiNews24, sempre occupandosi di temi internazionali, viaggiando tra l'America e il Medio Oriente. Nel 2015 è reporter su territorio siriano e iracheno, seguendo il confine con lo Stato Islamico, sulla linea del fronte. Nel 2017 riceve il Premio giornalistico Archivio Disarmo "Colombe d'Oro per la Pace" e nel 2019 ha vinto il Premio per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical a Cosenza, per l'attività da inviata in luoghi vessati dalla guerra.

Nel 2021 è inviata a Kabul durante la fuga dei profughi afghani a seguito dei talebani al potere. Nel dicembre dello stesso, si reca a Bucarest per documentare alcune falle della campagna vaccinale contro il Covid-19, concordando un'intervista con la senatrice Diana Iovanovici Șoșoacă, le cui dichiarazioni contro le misure restrittive imposte per la pandemia, avevano suscitato non poco scalpore. Le domande della giornalista hanno infastidito la senatrice al punto che ha chiamato la polizia rumena, accusando la troupe del Tg1 di furto e violazione di domicilio. Per cui Goracci è stata forzatamente trattenuta per oltre nove ore, per poi essere rilasciata grazie all'intervento dell'ambasciata italiana.

Da maggio 2022 è corrispondente dagli Stati Uniti e nel 2024 è inviata in Libano per raccontare la Guerra Israele-Libano. Durante la sua carriera ha ricevuto diversi premi.

Il racconto dell’aggressione in Libano di Lucia Goracci

Durante l'edizione del Tg3 di martedì 8 ottobre, Lucia Goracci ha raccontato l'aggressione subita da lei e il suo cameran, che ha procurato la morte dell'autista locale, Ahmad Akil Hamzeh, a causa di un infarto. Queste le sue parole:

Siamo a nord di Sidone, sul luogo del bombardamento di due notti fa. Era stata segnalata dal fixer la nostra presenza a Hezbollah. Marco (il cameraman, ndr) stava riprendendo senza problemi, la gente ci parlava. Ma è spuntato un uomo che ha tentato di strappargli la telecamera, poi siamo tornati in auto pronti per allontanarci in fretta. A quel punto sono arrivati altri che hanno preso a spintonare e il primo uomo ha provato a tirarci una grossa pietra. C'era chi lo tratteneva e chi lo aizzava. Siamo andati via veloci in auto, quest'uomo però apparentemente ci stava inseguendo e quando il nostro autista si è fermato ad un distributore questo ci è venuto addosso, gli ha strappato le chiavi da mano e ha tentato di rompere la telecamera di Marco entrando attraverso i finestrini aperti, mentre nessuno ci veniva in aiuto

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