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Chi è Jasveen Sangha, la regina della ketamina che avrebbe venduto la droga letale a Matthew Perry

Aperta un’indagine sulla morte di Matthew Perry. Arrestate cinque persone, tra cui due medici e Jasveen Sangha, la regina della ketamina. Vediamo nel dettaglio chi è la spacciatrice delle celebrità che gli avrebbe venduto le dosi letali. La 41enne è accusata di avergli venduto 50 fiale di ketamina per circa 11.000 dollari.
A cura di Eleonora D'Amore
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Quando l'attore di Friends Matthew Perry è stato trovato morto nella vasca idromassaggio della sua casa di Los Angeles l'anno scorso, sembrava che si fosse trattato di un semplice incidente. Stava curando la depressione con la ketamina, elemento decisivo per il decesso in acqua. L'arresto di cinque persone, tra cui due medici, l'assistente di Perry e un presunto spacciatore, che i procuratori statunitensi hanno soprannominato Ketamine Queen ovvero "la Regina della ketamina", ha fatto luce su una presunta vasta rete clandestina di spaccio di ketamina, sui tentativi di insabbiamento e anche su un altro decesso.

Chi è Jasveen Sangha, la regina della ketamina

Il nome del presunto spacciatore, Jasveen Sangha (la regina della ketamina) viene menzionato più volte durante le indagini. Le autorità sostengono che abbia fornito la droga che ha causato la morte di Matthew Perry il 28 ottobre 2023. La 41enne è accusata di avergli venduto 50 fiale di ketamina per circa 11.000 dollari (8.550 sterline) ed è descritta come una trafficante di droga che sapeva che la ketamina da lei distribuita poteva essere mortale.

La sua casa perquisita a North Hollywood era un "emporio di spaccio di droga", ha affermato Martin Estrada, procuratore degli Stati Uniti per il distretto centrale della California. Durante una perquisizione sarebbero state trovate più di 80 fiale di ketamina, insieme a migliaia di pillole tra cui metanfetamina, cocaina e Xanax, e anche una pistola, ha specificato Estrada.

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La casa in questione, chiamata nell'atto d'accusa "Sangha Stash House", era il luogo in cui si presumeva che confezionasse e distribuisse droga, principalmente a persone ricche e famose, poiché "trattava solo con personaggi di spicco e celebrità". Estrada ha affermato che lei era "una delle principali fonti di approvvigionamento di ketamina per altri, oltre che per Perry".

Man mano che Matthew Perry sprofondava nella dipendenza, voleva sempre più ketamina e la cercava a prezzi più bassi, il che lo portò sia agli spacciatori di strada che a fornitori più esclusivi, hanno affermato le autorità. Gli imputati nel caso hanno approfittato di lui, riferisce Estrada.

Il dottor Salvador Plasencia e le dosi con i prezzi gonfiati

Il dottor Salvador Plasencia, uno degli accusati di aver fornito la ketamina all'attore, lo avrebbe definito "un idiota" e si sarebbe chiesto quanto fargli pagare per la droga, arrivando a fissare un prezzo superiore di 165 volte a quello effettivo, secondo i pubblici ministeri. Dagli atti, pare risulti gli abbia scritto anche in un messaggio di voler essere "il punto di riferimento per i farmaci" e in un altro: "Quanto pagherà questo idiota?". Matthew Perry infatti sarebbe arrivato a pagare circa 2.000 dollari per fiale che in realtà costavano circa 12 dollari l'una. Le autorità affermano che abbia acquistato 20 fiale di ketamina dal dottor Plasencia per un totale di 55.000 dollari tra settembre e ottobre 2023. Come se non bastasse, il medico avrebbe falsificato le cartelle cliniche nel tentativo di far sembrare legittimi i farmaci somministrati all'attore.

La complicità di Kenneth Iwamasa, assistente di Perry

"Questi imputati erano più interessati a trarre profitto dal signor Perry che a prendersi cura del suo benessere", ha continuato Estrada. Secondo gli inquirenti, il dottor Plasencia avrebbe anche insegnato a Kenneth Iwamasa, l'assistente dell'attore, come iniettare la droga, nonostante avesse scoperto "che la dipendenza di Perry dalla ketamina stava diventando incontrollabile". Il medico avrebbe somministrato altra ketamina, nonostante in un'occasione abbia visto Perry "bloccarsi" mentre riceveva il farmaco.

Kenneth Iwamasa profile photo via LinkedIn.
Kenneth Iwamasa profile photo via LinkedIn.

Kenneth Iwamasa ha iniettato ketamina più volte al giorno

L'assistente di Perry, Kenneth Iwamasa, è stata la persona che ha trovato l'attore morto. Gli inquirenti sostengono che sia stato lui a iniettare a Perry la ketamina che lo ha portato alla morte. Secondo i documenti del tribunale, Iwamasa non ha mai ricevuto una formazione medica e "sapeva poco, se non nulla" sulla somministrazione di queste sostanze.

Nei quattro giorni precedenti la morte di Perry, compresa quella del 2008, secondo i pubblici ministeri, Iwamasa ha somministrato più di 20 iniezioni di ketamina, tre delle quali il giorno stesso della morte dell'attore. La ketamina dovrebbe essere somministrata solo da un medico e i pazienti che hanno assunto il farmaco dovrebbero essere monitorati da un professionista a causa dei suoi possibili effetti nocivi.

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Il 10 ottobre, poche settimane prima della morte di Perry, si presume che il dottor Plasencia abbia acquistato 10 fiale di ketamina dal presunto complice dottor Mark Chavez, con l'intenzione di rivenderle all'attore di Friends. Il dottore avrebbe poi incontrato Perry e Iwamasa in un parcheggio pubblico, dove gli avrebbe iniettato una dose mentre era all'interno del suo veicolo. Due giorni dopo, gli avrebbe iniettato una dose elevata a casa, che gli avrebbe causato una forma di "congelamento" e un aumento vertiginoso della pressione sanguigna. Il dottor Plasencia pare si sarebbe proposto con Iwamasa di "non farlo più", ma nonostante questo è emerso che gli avrebbe lasciato altre fiale.

Presunti tentativi di insabbiamento e il secondo decesso

Dopo la morte di Perry, gli accusati per la fornitura di droga hanno tentato di insabbiare le prove, affermano gli inquirenti. Jasveen Sangha avrebbe inviato messaggio a un altro sospettato chiedendogli di "cancellare tutti i nostri messaggi", usando un linguaggio in codice per ketamina con termini come "Dr Pepper" e "bot".

Le autorità hanno anche scoperto che la signora Sangha sarebbe stata coinvolta in un altro decesso per overdose avvenuto nel 2019. Secondo i documenti del tribunale, era a conoscenza dei pericoli della ketamina dopo averla venduta a un cliente di nome Cody McLaury, morto di overdose dopo aver acquistato la droga. Uno dei suoi familiari le avrebbe scritto: "La ketamina che hai venduto a mio fratello lo ha ucciso. È indicata come causa di morte". Alcuni giorni dopo, secondo quanto riferito dagli inquirenti, la signora Sangha ha cercato su Google: "La ketamina può essere indicata come causa di morte?". Le autorità affermano che la signora Sangha dovrà rispondere delle accuse in tal senso.

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