Chi è Filippo Scotti, l’attore di È stata la mano di Dio a Sanremo 2022 con Marco Mengoni
Filippo Scotti, attore napoletano che ha interpretato il giovane Paolo Sorrentino nel film È stata la mano di Dio. Classe 1999, Scotti si è formato professionalmente in teatro, prendendo parte negli ultimi anni ad alcune serie Tv. Super ospite sul palco di Sanremo 2022 insieme a Marco Mengoni.
È arduo per un attore immaginare di essere diretto da un regista premio Oscar come Paolo Sorrentino, per interpretarlo da giovane. È quello che è successo a Filippo Scotti, protagonista di "È stata la mano di Dio", il primo film espressamente autobiografico di Sorrentino, da lui scritto e diretto, che racconta la giovinezza vissuta a Napoli dal giovane regista, nel segno dell'ingombrante presenza di un personaggio come Diego Armando Maradona, con un titolo evidentemente riferito al Pibe de Oro e a uno dei suoi gol più celebri.
Nel giorno in cui è stata annunciata la presenza di È stata la mano di Dio tra i film italiani in concorso alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia, Filippo Scotti ha pubblicato sul suo account Instagram una foto insieme a Sorrentino sul set, ringraziandolo per il lavoro svolto insieme.
Filippo Scotti, biografia e carriera
Ma chi è Filippo Scotti? Giovanissimo, 21 anni, l'attore è nato a Napoli il 22 dicembre 1999. Si è formato professionalmente nella sua città, iniziando a recitare sin dal 2010 e prendendo parte a diversi corsi e laboratori teatrali in città, l'ultimo dei quali dal 2015 al 2017 con la compagnia Murìcena teatro. Oltre il teatro, che lo ha visto collaborare con registe e registi come Annamaria e Gabriele Russo, Feancesca Macrì e Patrizia Di Martino, prende parte a diversi cortometraggi prima di approdare al cinema, con la partecipazione al film di Laura Angiulli Happy Crown. Negli anni sono arrivate poi le prime partecipazioni a serie Tv, tra cui "1994", ultimo atto della trilogia prodotta da Sky con Stefano Accorsi tra i protagonisti, e ancora "Luna Nera", serie Tv italiana del 2020 distribuita da Netflix.
Paolo Sorrentino sul film: "È la mia storia"
Il regista premio Oscar si sperimenta per la prima volta in un racconto autobiografico. Quella di Scotti è quindi l'interpretazione di Paolo Sorrentino negli anni dell'adolescenza, come lo stesso regista ha raccontato. Una giovinezza complessa, profondamente segnata dalla scomparsa improvvisa dei genitori, morti in seguito a un incidente avvenuto nella loro casa in montagna quando Sorrentino era ancora giovanissimo. Il regista ha raccontato in un'intervista di essere stato materialmente salvato da Maradona e dal Napoli che guidava. Fu proprio per seguire la squadra in trasfera a Empoli che Sorrentino non trascorse quel weekend in montagna che si rivelò fatale per i genitori, morti nel sonno a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. Restò a Napoli, ricevendo la terribile notizia poco prima di partire per quella trasferta. Un evento che ha naturalmente segnato la vita del regista, in modo pratico ma anche in chiave simbolica, per il valore che la vittoria di quel primo scudetto vinto dal Napoli proprio in quell'anno ebbe per la sua vita e la sua formazione.