Chi è Andrew Tate, il “re della mascolinità tossica”: cosa c’entra con gli incel e la serie Adolescence

Il successo di Adolescence è stato incredibile. Nella miniserie britannica che racconta la storia di un tredicenne accusato di omicidio viene menzionato Andrew Tate, motivo per cui in questi giorni la sua figura è tornato alla ribalta. L'ex campione di kickboxing, imprenditore e influencer è noto per le sue idee misogine e vicine all'alt-right americana (movimento di estrema destra diffuso soprattutto su Internet). Nella serie, infatti, si fa riferimento proprio alla manosphere, intesa come quel terreno online in cui proliferano blog, forum e pagine che celebrano un certo tipo di mascolinità e di opposizione al femminismo, di cui Tate è uno dei massimi esponenti.
Chi è Andrew Tate
La figura di Andrew Tate, ex kickboxer, è indissolubilmente legata alla sua presenza online. L'imprenditore è stato accusato di aver promosso e condiviso contenuti che inneggiano a una visione del mondo sessista e misogina, tanto da essere definito "il re della mascolinità tossica". È proprio per via delle idee e dei consigli che dispensava online ("come fare soldi, come avere donne, come uscire dal Matrix") e delle sue posizioni razziste e di istigazione alla violenza che nel 2022 è stato bannato da social come Instagram, Facebook, TikTok e Youtube. Nello stesso anno è stato arrestato in Romania con l'accusa di sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione. Pochi giorni prima, aveva avuto uno scontro a distanza con l'attivista ambientale Greta Thumberg, che Tate aveva attaccato dicendo di possedere "33 auto con enormi emissioni" di cui aveva poi fatto l'elenco. Nel botta e risposta, però, aveva involontariamente condiviso un dettaglio che aveva permesso alla polizia di individuarlo insieme al fratello Tristan (anche lui accusato di stupro e traffico di esseri umani). I due sono stati rimpatriati negli Stati Uniti nel 2025.
Il riferimento alla cultura incel in Adolescence
Jamie Miller, protagonista della serie Adolescence, viene accusato di essere un "incel" (che sta per celibato involontario). Il termine descrive gli uomini che vengono esclusi dalle relazioni romantiche e sessuali per via delle donne, responsabili di farli sentire discriminati e rifiutati. Il tredicenne della miniserie, episodio dopo episodio, sembra identificarsi con questa subcultura che prolifera online (su Internet esistono gruppi in cui uomini di tutte le età condividono opinioni e idee negative nei confronti delle donne). Il caso più clamoroso è quello di Elliot Rodger, studente che dopo aver condiviso su Facebook un messaggio in cui parlava della "ribellione degli Incel", nel 2014 uccise sei persone in California. La miniserie è arrivata su Netflix in concomitanza con l'uscita della notizia del crimine di Kyle Clifford, accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata 25enne, la madre e la sorella. Poco prima dell'omicidio, il killer aveva cercato online video e podcast di Andrew Tate.