Celentano e il gesto di Giorgia Meloni dopo le elezioni: “Segnale di democrazia e violenta saggezza”
Il Celentano pensiero sul risultato delle elezioni è arrivato e sembra avere i tratti di un endorsement per Giorgia Meloni, o quantomeno di apprezzamento per la condotta della leader di Fratelli d'Italia, di fatto destinata ad essere prima presidente del Consiglio della storia italiana.
"Sono un grillino, ho tifato per Letta ma…"
In un post pubblicato su Instagram Celentano dice la sua su quanto accaduto dopo la schiacciante vittoria di Fratelli d'Italia alle elezioni del 25 settembre, mettendo in chiaro di non aver votato per quel partito, né per il centrodestra, ma di aver apprezzato il comportamento di Meloni dopo il risultato elettorale: "Premetto che la mia è una sensazione. Quello che vi sto dicendo è solo il parere di un grillino, che pur continuando ad essere un grillino, nel corso di queste elezioni ha fortemente tifato per Enrico Letta. Per cui da come sono andate le cose non c'è tanto da ridere, però… il fatto che Giorgia Meloni non abbia festeggiato la sua vittoria, non so perché, ma lo interpreto come un segno di grande democrazia, quasi come un'improvvisa ondata di violenta saggezza". Celentano chiude con una domanda, chiedendosi se "sarà forse questo il nuovo corso politico? Imparare ad elogiare anche gli avversari?".
L'opinione di Celentano sulle elezioni
Che l'opinione del Molleggiato abbia sempre avuto un certo appeal su parte dell'opinione pubblica è un dato di fatto e d'altronde Celentano ha sempre detto la sua sulla situazione politica, sia attraverso la sua arte, sia con messaggi espliciti, così come con considerazioni allusive e poco chiare, ad esempio quella pronunciata alla vigilia delle elezioni, che pareva scagliarsi contro un personaggio per il quale aveva mutuato l'antipatia provata dal Movimento Cinque Stelle, la forza politica di cui d'altronde si dice sostenitore da tempo, ovvero Matteo Renzi. Questo suo "appoggio" a Giorgia Meloni pare in sintonia con la tendenza generale di parte del Paese, quella che si diceva dichiaratamente ostile alla figura di Giorgia Meloni, vale a dire una forma di rassegnazione accompagnata dalla propensione a vedere il lato positivo.