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Cate Blanchett contro l’idea del governo Meloni: “Esternalizzare i rifugiati è disumano e inefficace”

L’appello rivolto dall’attrice premio Oscar Cate Blanchett all’Eurocamera a proposito dei costi umani e materiali di politiche come l’esternalizzazione dei rifugiati, condivisa dal governo Meloni, definita “inefficace e disumana”.
A cura di Stefania Rocco
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Cate Blanchett è intervenuta a Bruxelles come ambasciatrice Unhcr tenendo un discorso lungo circa 23 minuti su temi come l’esternalizzazione dei rifugiati, idea condivisa dal governo Meloni. L’attrice premio Oscar si è rivolta alla platea facendo riferimento alla sua esperienza da australiana in merito a temi che ritiene cari. Una situazione che conosce perfettamente a partire dalla realtà vissuta dal sua paese tra il 2013 e il 2015 quando Camberra, su iniziativa del primo ministro Tony Abbott, ha adottato una politica di tolleranza zero sull’immigrazione.

L’appello dell’attrice premio Oscar all’Eurocamera

L’attrice premio Oscar si è rivolta all’Eurocamera chiedendo soprattutto umanità: “Mi chiedo se coloro che ora mettono in dubbio la Convenzione sul diritto d'asilo abbiano mai incontrato o parlato con un rifugiato o siano stati costretti ad affrontare il costo umano di politiche dannose come l'esternalizzazione. Da australiana, posso dirvi che abbiamo imparato nel modo più duro il tormento fisico e mentale dei rifugiati nell’essere trasportati altrove, il disagio psicologico di chi li controlla, i miliardi di dollari dei contribuenti sprecati per un approccio ormai screditato in gran parte abbandonato. E, lasciatemi dire, la conseguente vergogna e rimorso che i miei connazionali provano riguardo a queste politiche inefficaci e disumane”. Un invito a prestare attenzione a un tema tanto delicato che arriva nel momento in cui Bruxelles si interroga a proposito della percorribilità rappresentata dalla strada dei centri di accoglienza offshore.

Cate Blanchett sulla situazione in Medio Oriente: “Testimone del costo umano della guerra”

L’attrice nel suo discorso durato oltre 20 minuti si è rivolta al Parlamento Europeo anche a partire dalla situazione che sta vivendo il Medio Oriente. “Io non sono siriana non sono ucraina non provengo da Israele o dalla Palestina. Non sono politica e neppure un opinionista. Ma sono una testimone. Ho visto con i miei occhi il costo umano della guerra, della violenza e della persecuzione quando ho visitato rifugiati in tutto il mondo”, ha dichiarato Blanchett nel suo discorso, “Nelle ultime settimane abbiamo tutti assistito con orrore alla continua violenza in Israele e a Gaza. Il conflitto ha causato – e continua a causare – migliaia di vite innocenti. All’inizio di questa settimana, l’Alto Commissario dell’Unhcr ha chiesto – insieme a diverse organizzazioni umanitarie – un ‘cessate il fuoco umanitario immediato‘. E la liberazione immediata di tutti i civili tenuto in ostaggio. Purtroppo, anche se questi eventi dominano comprensibilmente le notizie. Questa non è l’unica violenza che affligge il nostro mondo, e queste non sono le uniche vite innocenti che vengono perse. È in corso una guerra in Ucraina, in Sudan, e nei tempi più recenti le prime pagine dei giornali ci hanno parlato di violenze in Etiopia, in Afghanistan…e sono sempre di più gli innocenti a soffrire e a dover scappare – spiega ancora – Al livello globale l’emigrazione forzata ha superato i 114milioni di persone. Molte persone trascinate in questo vortice hanno intrapreso dei viaggi pericolosi per cercare la sicurezza e al loro arrivo troppe di queste persone hanno scoperto di essere indesiderate e sono state respinte e usate come capro espiatorio”.

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