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Caso Bortone, l’ad Rai Sergio: “Doveva essere licenziata per quello che ha fatto con Scurati”

Roberto Sergio è intervenuto sul caso Bortone: “Doveva essere licenziata per quello che ha fatto e invece non è stata punita”. L’ad Rai ha anche replicato alle accuse di censura e di gestire una “TeleMeloni”.
A cura di Eleonora Di Nonno
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"Serena Bortone doveva essere licenziata per quello che ha fatto e invece non è stata punita". Lo ha detto l'amministratore delegato Rai Roberto Sergio alla Festa dell’Innovazione a Venezia, organizzata dal Foglio, in relazione alle polemiche sul caso Scurati. L'ad ha anche replicato alle accuse di censura e di gestire una "TeleMeloni".

Roberto Sergio sul caso Bortone: "In nessuna azienda sarebbe consentito fare un post contro l'azienda per cui lavora"

Dopo quanto è successo con il Caso Scurati, le conseguenze per Serena Bortone non si sono fatte attendere. Prima le è arrivato un provvedimento disciplinare da parte della Rai e a settembre, probabilmente, si vedrà dimezzata la sua presenza nei palinsesti. Misure che sarebbero state adottate per il ruolo della conduttrice nell'accendere (anche grazie ai social) un faro sulle censure al monologo di Antonio Scurati. L'ad Rai è intervenuto sulla questione: "Bortone doveva essere licenziata per quello che ha fatto, e invece non è stata punita. In nessuna azienda sarebbe consentito fare un post contro l’azienda per cui lavora. Adesso l’11 giugno avrà modo di chiarire e prenderemo una decisione". In un paragrafo del Codice Etico della Rai, che introduce la nuova policy sui social, si legge:

Premesso che si è liberi di rendere noto sui profili privati il ruolo ricoperto all’interno dell’azienda alla luce delle suddette considerazioni, fermo il rispetto della libera manifestazione del pensiero, nell’utilizzo dei profili privati si è tenuti a non compiere azioni (quali ad esempio a titolo esemplificativo e non esaustivo pubblicare, condividere, ecc..) che possano ledere la reputazione e i diritti Rai. È necessario specificare di esprimersi a titolo personale evitando qualunque "azione" sui presidi digitali privati che possa essere attribuita a Rai. Si invita inoltre al rispetto della correttezza espressiva e a non diffondere fake news.

Secondo Roberto Sergio non ci sarebbe stata nessuna censura: "C’è stato un grande ribaltamento della realtà sulla vicenda". L'ad Rai dice di aver aveva mandato alla conduttrice un messaggio "per chiederle di mandare in onda il discorso di Scurati, che non è venuto perché non è stato pagato". Sull'ipotesi del dimezzamento delle puntate del programma di Serena Bortone, chiarisce: "In questo momento nessuno di noi conosce i palinsesti, che verrano presentati venerdì prossimo".

Roberto Sergio: "TeleMeloni? Dovrebbero chiamarci Teleopposizioni"

Da settimane è polemica sullo spazio che il governo occupa nel servizio pubblico Rai, una "TeleMeloni" su cui la stessa Presidente del Consiglio ha ironizzato nella rubrica social "Gli appunti di Giorgia". Roberto Sergio replica alle accuse, negando un'ipotesi del genere: "Più che altro dovrebbero chiamarci Teleopposizioni. Mai come nella mia gestione c’è stato spazio per le opposizioni, mentre si è ridotto il tempo per la presidente del Consiglio".

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