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Carlo Verdone: “Sono diventato una persona che pensa ai ricordi del passato, mia madre è andata via troppo presto”

L’attore e regista romano si trova in una fase della vita più riflessiva, così si concede una conversazione sincera sul tempo, sulla memoria e su ciò che resta: “Cerco di rendere la giornata la più piena possibile e soprattutto sono diventato una persona che ama riservarne una parte ai ricordi del passato”.
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Carlo Verdone, 73 anni, protagonista di una lunga intervista sui ricordi, sui genitori soprattutto, sul tempo che passa. Il Corriere della Sera lo incontra nella sua grande casa romana, la stessa che è teatro delle principali scene di Vita da Carlo, serie finzionale sulla sua vita: "Rifletto molto sul tempo ma detesto vivere alla giornata. Ma a differenza di una volta, quando facevo grandi progetti per il futuro e avevo una visione delle cose a cui avrei dovuto dedicarmi, non mi faccio grandi illusioni. A quest’età cerco di rendere la giornata la più piena possibile e soprattutto sono diventato una persona che ama riservarne una parte ai ricordi del passato. Mi dà grande sollievo questo, è come farmi una carezza". Sulla madre Rosanna"Aveva 59 anni quando se n'è andata. Troppo presto". 

La nostalgia di Carlo Verdone

Carlo Verdone spiega così la sua nostalgia: "Io, nato nel 1950, sono stato molto fortunato: ho vissuto un periodo magnifico. Ricordo abbastanza bene l’ultimo scorcio degli anni Cinquanta e tutti i Sessanta, che sono stati fondamentali. Li ripenso con grande nostalgia. Erano tempi migliori in tutto. Sono vissuto in una casa dove c’era un gran bel salotto intellettuale. Ho conosciuto gente importante ma sempre sorridente, nei magnifici dopocena rilassati dei miei genitori con i loro tanti amici: oltre a Fellini grandi musicisti come Silvano Bussotti o Leonard Bernstein. È passato di tutto da quella casa. Era un bel vivere. Oggi quelle tradizioni non ci sono più ma non c’è più neanche la disponibilità a vivere così. La vita è talmente cambiata". 

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La morte della madre

Sua madre Rosanna se n'è andata all'età di 59 anni: "Era la persona più buona del mondo, alla quale forse dovevo più di tutti nella vita. Se ne è andata via troppo giovane, 59 anni aveva. L’ho ritenuta un’ingiustizia e ho perso anche la fede in quel periodo". Quando la madre è morta, lui girava Acqua e sapone: "Volevo vedesse ancora altre cose che potevo fare nel lavoro, lei che mi spronò sempre. Era un angelo mia madre e si ammalò d’una brutta malattia neurologica, molto rara. Mi chiedevo perché proprio a lei, l’ultima persona al mondo che meritava quella tortura".

La leggenda sull'ipocondria

Carlo Verdone ha raccontato che da tre estati di fila si sottopone a interventi chirurgici: "Tredici giorni fa mi hanno levato la tiroide, l’estate scorsa ho avuto un altro problema ma per fortuna l’esame istologico è andato bene, quella prima ci sono state le anche. Consideravo il mio corpo come una casa solida, una fortezza. Invece ora ho capito che è un alberghetto, anzi una pensione, una locanda che dura due/tre giorni". E sull'ipocondria:

Mi pare una leggenda: mi sa indicare uno che senza paura va in sala operatoria a farsi fare due anche in un colpo solo? Mi hanno diviso in due e riattaccato e non ci ho pensato un attimo su, l’ho fatto senza paura. Mi affido al destino, ai bravi medici e al chirurgo.

Sul tempo che passa e sull'aspetto fisico: "Non me ne frega niente. E poi sono fortunato: non ho molte rughe io. Un po’ è una cosa ereditata da mio padre. Forse è anche per il fatto che non posso prendere sole. Se non lo prendi la tua pelle rimane sempre elastica. Un po’ come quella del sedere, anche quella non c’ha rughe: perché sta sempre al buio". 

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