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Carlo Freccero contesta Piersilvio Berlusconi: “Vuole cancellare il trash, ma con altro trash”

Il cambio di rotta di Piersilvio Berlusconi verso una tv meno trash è ormai noto e, dopo i primi risultati, a commentare questa scelta è Carlo Freccero. L’ex direttore di Rai2, da sempre esperto di tv, ha svelato le sue perplessità.
A cura di Ilaria Costabile
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Il cambio di passo di Mediaset messo in atto da Piersilvio Berlusconi, che desidera eliminare tutti i residui della cosiddetta "tv spazzatura", è ormai cosa nota, eppure questi cambiamenti non sembrano portare finora gli effetti sperati. A commentare la questione, in una lunga intervista a La Verità, è Carlo Freccero, uno storico protagonista della tv, che ha quindi dichiarato le sue perplessità in merito alla linea adottata in queste settimane di ripartenza della nuova stagione tv.

Carlo Freccero sull'idea di eliminare la tv trash

Rappresentazione più immediata della nuova politica anti trash di Piersilvio Berlusconi è senza dubbio la nuova edizione del Grande Fratello, ripulita da vip non vip, dal turpiloquio, da tutto ciò che potesse ricondurre ad un modo specifico di fare tv che, ormai, appartiene al passato. In merito a questa scelta Freccero espone le sue perplessità, concentrandosi anche sul significato stesso del termine "trash":

La questione è controversa. L’editore vuole cancellare il trash, ma si osserva che, in realtà, lo si sostituisce con altro trash. A questo punto sorge l’esigenza di dare una definizione esatta di trash e la cosa si fa complicata. Io vedo tutto in modo più semplice. La parola trash non designa qualcosa di deleterio. Il trash viene spesso scambiato con il kitsch, che è la degenerazione di modelli culturali alti tradotti in una versione volgare. Il trash è volgare tout court, anche senza bisogno di presupporre modelli alti. Ma volgare vuol dire popolare e il trash rappresenta anche la materia del pop.

Le critiche sul GF, Buonamici e Merlino

Secondo l'ex direttore di Rai2, il patron di Mediaset vorrebbe replicare in ogni programma un modello che dopo anni risulta ancora in grado di conquistare il pubblico, ovvero, quello di Maria De Filippi che, in effetti, con i suoi show riesce a dominare gli ascolti nonostante siano ormai anni che presenziano in palinsesto:

Mi sembra che Pier Silvio abbia in testa un prototipo vincente, cioè Maria De Filippi. E voglia tradurre la sua tv in questa chiave. Prendiamo C’è Posta Per Te, la parte che si svolge in studio è un reality nel senso letterale del termine perché è una realtà che si forma di fronte alla telecamera. Ma a differenza di altri reality come il GF, che oggi è inconsistente perché i personaggi hanno poco da raccontare e quindi non fidelizzano il pubblico, De Filippi crea un impatto narrativo con una drammaturgia da feuilleton, che garantisce la partecipazione emotiva del pubblico. Lei lavora su dei topos antichissimi. In particolare il tradimento del legame familiare.

Ultima stoccata di Freccero, poi, va anche alla scelta di due volti nuovi che però non riuscirebbero ad attirare davvero i telespettatori: "Non basta sostituire gli influencer con i giornalisti affermati per rendere il programma più autorevole. Le prestigiose Cesara Buonamici e Myrta Merlino sono fuori contesto. In più, mi spiace dirlo, mancano di quella vocazione nazional popolare che fa scattare nei programmi generalisti l’identificazione del pubblico". 

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