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Cannavacciuolo: “Rifiutai Masterchef al primo anno. Mia moglie mi diceva che potevo avere la fila come Cracco”

Ospite del podcast Millions di Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti, Antonino Cannavacciuolo ha raccontato alcuni retroscena sulla sua partecipazione a Masterchef. Anche se è entrato a far parte della squadra dei giudici solo alla quarta edizione, in realtà la produzione aveva pensato a lui dall’inizio. Le parole dello chef tristellato.
A cura di Sara Leombruno
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Ospite del podcast Millions di Joe Bastianich e Tommaso Mazzanti, Antonino Cannavacciuolo ha raccontato alcuni retroscena sulla sua partecipazione a Masterchef. Anche se è entrato a far parte della squadra dei giudici solo alla quarta edizione, in realtà la produzione aveva pensato a lui dall'inizio. A dirlo è lo stesso chef stellato, che all'ex compagno d'avventura ha spiegato: "Sono stato chiamato quando il programma ancora non esisteva, mi dissero: ‘C'è un nuovo format che vorremmo fare, se vieni a Milano'. Io risposi che non mi interessava". Una scelta di cui lo chef si è pentito dopo il successo del cooking show targato Sky: "Mia moglie mi diceva: ‘Vedi, potevi esserci tu. Cracco ha la fila al ristorante'".

Antonino Cannavacciuolo e il no a Masterchef

Durante la chiacchierata, nella quale lo chef tristellato ha raccontato di aver iniziato nel mondo della cucina già all'età di 13 anni, Bastianich gli ha chiesto come lo avesse cambiato l'esperienza di Masterchef. A quel punto, Cannavacciuolo gli ha raccontato un aneddoto, fino ad ora, conosciuto: "La televisione per me era una cosa a cui non pensavo minimamente, volevo stare concentrato sul mio lavoro, non volevo distrazioni. Io sono stato chiamato a Masterchef quando ancora non esisteva, mi dissero: ‘C'è un nuovo programma che vorremo fare, se vieni a Milano'. Io risposi che non mi interessava".

Immancabile la battuta di Bastianich, che gli ha detto: "Hai aspettato che io lo rendessi famoso e poi sei arrivato quanto tutto era già fatto. Grazie, complimenti". Così, lo chef campano ha continuato: "Quando ho detto di no, dall'altra parte si erano anche un po' arrabbiati, dicevano vieni a sentire, io ho risposto che se a me non interessa una cosa non vengo a sentire". Le cose sono cambiate dopo il successo riscosso dal cooking show:

Quando il programma è andato bene, mia moglie mi diceva: "Vedi, potevi esserci tu, Cracco ha la fila al ristorante". Non passa nemmeno un anno e mi richiamano per Cucine da Incubo, e io ho risposto di nuovo che non mi interessava. Ha creato tutto mia moglie, si è messa d'accordo con la produzione, sono venuti a Villa Crespi. L'allora direttore di Fox aveva detto: "O lo fa lui o non lo facciamo", allora abbiamo trovato un'intesa.

La carriera a Villa Crespi

Cannavacciuolo ha anche raccontato di essere entrato a 13 anni nella prima cucina: "Poi ho fatto altre esperienze a Sorrento, in vari alberghi. Al tempo, aandavano forti i Cinque Stelle, dove si facevano i grandi buffet. Dopo sono partito e sono andato sul lago D'Orta". E sul successo di Villa Crespi, il ristorante con cui ha conquistato le Tre Stelle Michelin: "Ho conosciuto una sera il proprietario, perché veniva a mangiare dove lavoravo. Mi ha detto ‘Tu devi prenderti Villa Crespi', io ho risposto con una battuta. Ho detto ‘Chi guida?', nel senso che dovevamo fare una rapina per trovare i soldi". Alla fine, però, il proprietario ha voluto a tutti i costi che lui entrasse a far parte del progetto: "L'unica cosa che mi ha chiesto è l'affitto di tre mesi anticipati".

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