Brunori Sas è il cantautore che mancava a Sanremo, racconta i nostri sentimenti con poesia e senza retorica

Quanto è alto il rischio di incorrere nella retorica spacciata per poesia quando si parla di sentimenti. La differenza la fa la capacità di scrivere, le parole che si scelgono per esprimere certe immagini, il rifuggire la pigrizia mentale del luogo comune, oppure incastrare la semplicità di alcune immagini, dandole una connotazione differente. E Brunori è un maestro nello scolpire certe immagini, sono anni che lo fa, da quella Guardia 82 che raccontava la crescita di due bambini e di un amore, creando anche il mito di San Brunori (sì, esatto, il 31 agosto cade l'onomastico di tutti i Brunori del mondo).
Dopo anni di gavetta, che lo hanno portato a essere uno dei veterani del nuovo cantautorato italiano, finalmente l'artista calabrese è riuscito a convincersi a salire sul palco del Festival di Sanremo. Forse è successo quando è arrivata questa canzone dedicata a Fiammetta, la figlia, che nella narrazione brunoriana ha cominciato ad accompagnare quella del nipote (era a lui che talvolta faceva riferimento Brunori). L'albero delle noci ha il dono della semplicità e della poetica, riesce a far commuovere come fanno commuovere le canzoni del cantautore: basti pensare a La verità e quel video girato da Giacomo Triglia che rischia ogni volta di farci prendere un colpo, ed è impossibile da guardare senza scoppiare a piangere.
Ma la poetica di Brunori è piena di queste storie, piena di sentimenti nascosti (si fa per dire), che raccontano il Paese (sì, esatto), l'attualità e i sentimenti. E poi la sua poesia la si vede anche raccontata nel video (sempre di Triglia) che non è per cuori deboli, e rischia di farvi scoppiare in un pianto di gioia e di bellissime emozioni. Brunori ha fatto un grande Sanremo, può ritenersi contento, ha confermato di essere uno dei cantautori del nostro tempo, ha fatto vedere a tutti che può far piangere, ridere e pensare nel giro di pochi istanti. Anche per lui vale il consiglio dato per Lucio Corsi: recuperate tutto quello che ha scritto, tutto, veramente, ne vale la pena.