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Bruno Vespa su Paola Egonu e Myriam Sylla: “Brave, nere, italiane. Esempio di integrazione”

Bruno Vespa fa i complimenti alla nazionale femminile di pallavolo sui social con un commento che fa discutere, in cui si rivolge a Egonu e Sylla esaltando il loro esempio di integrazione, pur essendo entrambe nate in Italia e italiane.
A cura di Andrea Parrella
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La nazionale di pallavolo femminile mette la ciliegina sulla torta alle Olimpiadi di Parigi dell'Italia. Con la medaglia d'oro conquistata domenica 11 agosto, giorno di chiusura dei giochi, le atlete guidate da Julio Velasco conseguono un risultato senza precedenti per la storia dello sport olimpico nostrano, vincendo una medaglia d'oro che fa storia.

Il commento di Bruno Vespa

A celebrare questa vittoria tanti commenti sui social, compreso quello del giornalista Rai Bruno Vespa, che definisce "straordinaria la nazionale di pallavolo femminile" e poi si rivolge in particolare a due delle atlete che si sono messe più in vista per le loro gesta in queste due settimane: "Complimenti a Paola Enogu e Myriam Sylla: brave, nere, italiane.Esempio di integrazione vincente". 

Commento, quello di Bruno Vespa, inevitabilmente destinato a far discutere per una serie di ragioni. In pochi caratteri il conduttore di Porta a Porta isola, senza particolare ragione di tipo sportivo ma solo in base al colore della pelle, due atlete che sono nate in Italia, menzionando la parola integrazione che, per la stessa ragione già menzionata, non ha alcun bisogno di essere sottolineata. Non a caso sono diversi i commenti di chi prova a far notare al giornalista questa stortura, non riuscendo a cogliere il senso della specifica di Vespa, se non come esempio di una visione retrograda che rende questa specifica necessaria.

La vittoria dell'oro nella pallavolo femminile

ùNon c'è stata praticamente storia nella finale del torneo olimpico di pallavolo, con l'Italia che ha giocato un match in crescendo annichilendo la nazionale statunitense incapace di trovare contromisure. 25-18, 25-20, 25-17, e per le azzurre che si sono rivelate semplicemente più forti in tutti i fondamentali. Impressionanti le nostre soprattutto a muro e in difesa: in alcuni frangenti sembrava impossibile per le avversarie trovare il pertugio dove inserire il pallone. Divario dunque notevole sul parquet, per una medaglia d'oro sacrosanta che premia l'eccellente percorso delle atlete allenate da Velasco.

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