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“Blake Lively è cattiva”, perché tutti odiano l’attrice dopo l’uscita dell’ultimo film

Da giorni sui social non si fa che parlare di Blake Lively. E non esattamente in termini positivi. Dal tour promozionale per il film “It Ends With Us”, fino al suo atteggiamento in una vecchia intervista del 2016, ecco cosa ha scatenato un’ondata di odio nei confronti dell’attrice.
A cura di Eleonora di Nonno
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"Ma allora è Serena van der Woodsen anche nella vita reale?" è questa la domanda che da giorni si fanno i fan (e i detrattori) di Blake Lively sui social. E il riferimento al personaggio che interpretava nella serie Gossip Girl non ha per forza un'accezione positiva, alludendo al lato spocchioso del suo carattere. Perché un'attrice che per anni è stata idolatrata e amata adesso viene descritta come una delle "villain" per eccellenza di Hollywood? La risposta è forse nella strategia di promozione che Lively ha scelto per il film It Ends With Us in cui è protagonista, ma anche per l'atteggiamento che ha assunto in diverse interviste, in particolare in una risalente al 2016 che avrebbe addirittura portato la giornalista "ad aver voglia di lasciare il suo lavoro". Su TikTok impazzano ricostruzioni e teorie di ogni sorta su quello che sta accadendo, in un racconto che ricorda una soap opera stile Gossip Girl e che investe anche Justin Baldoni, regista e co-protagonista di It Ends With Us.

Critiche all'attività di marketing di Blake Lively: "Ha capito che il film parla di violenza domestica?"

It Ends With Us, in uscita il 21 agosto in Italia, è tratto dal romanzo (fenomeno su BookTok di qualche anno fa) di Colleen Hoover. Il film racconta la storia della fiorista Lily Bloom (Blake Lively) e della sua relazione con Ryle Kincaid (interpretato da Justin Baldoni, anche regista della pellicola). Nel corso del racconto la protagonista si rende conto che l'uomo che ama non è quel che sembra, mostrando sul grande schermo un tema delicato come quello della violenza domestica.

@lesliee.mg

both actors did a great job in their roles. But the difference in their press tour spoke very loud about their views on the movies real issue. #itendswithus #iewupresstour

♬ take a moment to breathe. – normal the kid

In molti hanno notato la netta differenza di approccio alla promozione del film tra Justin Baldoni e Blake Lively, il primo ha incentrato tutto sulla sensibilizzazione verso il tema degli abusi, la seconda sembra volerne parlare solo come di una commedia romantica. Sono tanti gli utenti che su TikTok si dicono straniti, se non addirittura arrabbiati, per una frase di Lively in cui sorridente chiedeva agli spettatori ad andare al cinema: "Chiama i tuoi amici, indossa i tuoi vestiti floreali e vai a vederlo". Un tono frizzante e un invito allegro che stridono fortemente con il contenuto del film.

C'è poi la risposta che Lively ha dato ad un giornalista che le chiede come si comporterebbe se qualcuno che ha subito violenza volesse raccontarle la sua storia. L'attrice ha ironizzato sull'idea di condividere il proprio numero di telefono o la propria posizione con i fan, ignorando la domanda. A questo, poi, si aggiungono le critiche per aver sfruttato il red carpet e l'attenzione intorno al film per promuovere la sua nuova linea di prodotti per capelli.

Blake Lively e Justin Baldoni si odiano?

Blake Lively non è l'unica nell'occhio del ciclone. Secondo quanto riportato da The Hollywood Reporter, Justin Baldoni ha assunto la crisis manager Melissa Nathan (in passato responsabile delle pubbliche relazioni di Johnny Depp durante il processo con Amber Heard). Il motivo sarebbe la gestione dei rumors sulle tensioni tra lui e il cast. Se durante le riprese del film si trattava solo di voci, una conferma sarebbe arrivata in occasione della premier del 6 agosto a New York, quando i fan hanno notato come Baldoni non si sia fatto fotografare insieme al resto degli attori sul red carpet e come manchino interviste doppie di lui e Lively. Su PageSix si legge che tra i principali motivi di disaccordo ci sarebbe stato il montaggio finale di It Ends With Us, tanto che Blake e suo marito Ryan Reynolds (entrambi produttori) ne avrebbero commissionato e proposto uno diverso da quello previsto originariamente.

Anche il coinvolgimento di Ryan Reynolds nel marketing non è stato visto di buon occhio dagli utenti, giudicato come l'ennesimo tentativo di Lively di catalizzare l'attenzione sul proprio matrimonio e sulla propria immagine invece che sul tema principale del film.

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L'intervista tornata virale del 2016

L'ultimo tassello che è servito per alimentare odio nei confronti di Blake Lively è stata una video intervista nel 2016. La clip, ricondivisa dalla giornalista Kjersti Flaa con il titolo "L'intervista a Blake Lively che mi ha quasi fatto lasciare il mio lavoro" e tornata virale in questi giorni, è un estratto di una conversazione che lei e l'attrice ebbero durante la promozione del film Café Society. In quell'occasione Flaa si congratulava con Lively per "il piccolo pancino" (era incinta), ottenendo come risposta "Complimenti a te per il tuo".

La giornalista le chiedeva poi se le fosse piaciuto indossare i costumi di scena. La domanda aveva infastidito l'attrice, che aveva osservato come solo alle donne venissero rivolti quesiti di quel tipo. Nel corso del colloquio Lively aveva poi rivolto tutta la sua attenzione alla collega Parker Posey, anche lei presente, lanciando velate frecciatine a Flaa. Nei commenti al video si legge come l'atteggiamento dell'attrice sia stato da vera "mean girl". Forse un po' troppo simile a quello che avrebbe adottato Serena van der Woodsen.

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