Bernardini De Pace: “Faccio la divorzista per un trauma infantile, da quello schiaffo di mio padre”
Avvocato divorzista e personaggio ormai noto al mondo dello spettacolo, Annamaria Bernardini De Pace ha sostenuto legalmente decine di vip in crisi matrimoniale, compreso Francesco Totti nella prima fase del processo per la separazione da Ilary Blasi. Oggi di quell'episodio non parla. Tuttavia il primo divorzio del quale si è occupata è stato il suo. “Mi ero sposata col mio professore di Diritto Romano nel ’70, a 22 anni”, racconta al Corriere della Sera. Di lì a qualche anno sarebbe finita con la scoperta di verità inaspettate. “Ho scelto di fare l’avvocato matrimonialista per un trauma infantile. I miei erano autorevoli e autoritari e io ero ribelle”.
Come Bernardini De Pace è diventata avvocato matrimonialista
“Un giorno papà mi diede uno schiaffo. Lì è nato il mio spirito di difesa dei bambini. Nei divorzi pagano gli adulti, ma difendo i bambini. Ho mandato via dei clienti perché usavano i figli contro il coniuge”, racconta l’avvocato. La più grande di quattro fratelli, giovanissima Bernardini De Pace ha sposato l’uomo che sarebbe diventato il padre delle sue due figlie: “Cercando una casa più grande scoprii che non avevamo più soldi perché mio marito aveva comprato una scuderia di cavalli e passava i mercoledì a scommettere e perdere soldi”, racconta l’avvocato oggi di successo. “Tornai all’università, mi laureai e poi divorziai senza chiedere una lira. Lui telefonava ai suoi colleghi per farmi bocciare”, racconta. Da ragazzo ha sempre fatto tutto il contrario di tutti: “Manifestavo con le femministe, ma avevo un marito molto fascista. Dopo però ho dormito 15 anni con un comunista”.
L'animo sensibile dietro alla corazza
Nonostante dia l’impressione di essere tutta d’un pezzo, la divorzista rivela un animo sensibile e talvolta fin troppo flessibile alle emozioni: “Il mio primo, ridicolo, modello femminile è stato Cenerentola. Vidi il film con papà e quando lei pianse lui disse: vedi come piange bene? Non è sgraziata”. Ancora oggi, a 75 anni e con una carriera di successo alle spalle, ammette di avere la lacrima facile: “Piango sempre. Se vedo C’è posta per te e se i clienti mi raccontano i loro problemi. Piango e li abbraccio tutte le volte che percepisco il bisogno di calore umano. Burbera e arrogante? Lo sono, ma perché preferisco dire la verità, per cui risulto diretta e non ipocrita”. Una cosa è certa: al momento di fermarsi non ci pensa nemmeno. “Riposami non fa per me. Sono una che non si ferma e non si lamenta mai”.