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Benedetta Porcaroli: “Vittima di bullismo a scuola. Sul set sono disposta anche a farmi martoriare”

Benedetta Porcaroli al Corriere parla di Enea e Gattopardo, i nuovi lavori (al cinema e su Netflix) che la vedono nel cast. Ha ricordato il suo passato: “Vittima di bullismo a scuola, mi ferirono”. Poi ha aggiunto: “Sul set devo far coincidere l’autodisciplina e l’abbandono totale, sono disposta a farmi martoriare”.
A cura di Gaia Martino
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Benedetta Porcaroli in un'intervista al Corriere ha parlato di sé e del film che la vede protagonista, Enea di Pietro Castellitto, dall'11 gennaio al cinema. Ha dichiarato di aver maturato "consapevolezza" dopo momenti difficili e il ricordo di essere stata vittima di bullismo: "Ero ferita, ci rimasti male".

L'adolescenza di Benedetta Porcaroli

Benedetta Porcaroli al Corriere ha ricordato di quando a scuola la chiamavano "piatta": è stata vittima di alcuni episodi di bullismo, ha rivelato, e oggi "proteggo chi è in difficoltà".

Non ricordo com'era la mia vita prima di diventare attrice, anche se non mi sento così cresciuta. Ma ricordo che ci rimasti male, ero ferita. Bullismo, c'è poco da fare, anche se all'epoca non si usava questa parola. I social spesso sono usati per affondare la lama, si deve infierire, tutto estremizzato. Io cerco di proteggere chi è in difficoltà.

L'attrice ha raccontato che quella di Roma Nord è una realtà che conosce bene: "Ci sono cresciuta. In Enea Pietro (Castellitto, ndr) dice che viverci è come aver fatto il Vietnam. Una provocazione, ma può essere un ghetto, un quartiere freddo, lì mi viene l'angoscia. Ho comprato casa altrove". Dopo anni di gavetta, ha rivelato di non sentirsi più in un "momento di passaggio":

Non sono più in un momento di passaggio. Ho una maggiore consapevolezza. Sento di avere un certo potere e responsabilità. Continuano a dirmi che la mia aria malinconica riporta alle eroine letterarie del passato. Quando mia nonna mi ha visto nelle ragazze massacrate al Circeo e nelle baby squillo si è messa le mani nei capelli e mi ha detto, ‘ma questi ruoli non possono darli ad altre attrici?'. In realtà sono anche ironica e si è visto in Amanda che è una commedia all’inglese, sono sarcastica, ho un umorismo tagliente, mi piace fare le battute. Non voglio entrare nell’immaginario con idee e ruoli prefissati.

Gattopardo su Netflix e la vita da set: "L'inconscio è centrale"

Sarà presto anche su Netflix, nella serie Gattopardo. "Il film è un capolavoro da cui ci siamo allontanati. Siamo partiti dal libro di Tomasi di Lampedusa, in particolare l’ultimo capitolo, quello su Concetta che è il mio personaggio, e il rapporto ancestrale che ha col suo ingombrante padre, il principe, Kim Rossi Stuart. E’ un coming of age di questa ragazza che deve capire qualcosa della sua vita, in quell’Italia di metà ‘800. La sua incapacità di raccontarsi per come si sente, se deve amare o no. Non si abbandona a nessuno, non è felice" ha raccontato la Porcaroli, prima di rivelare che, in realtà, lei si era proposta per il ruolo di Angelica.

Il provino l’avevo fatto per Angelica. Poi Tom Shankland, il regista, mi ha visto per Concetta e ha ragione lui. E’ stata una prova fisica durissima, sei puntate, 21 settimane. Quando sposo un progetto sono pronta a tutto, anche a farmi martoriare.

L'attrice ha rivelato che sul set sono necessari due opposti: l'autodisciplina e l'abbandono totale. "Siamo chiamati ad assorbire cose della vita e a tirarle fuori. Sul set devo far coincidere due opposti: l’autodisciplina e l’abbandono totale, la non conoscenza. E l’inconscio è centrale. Io faccio sogni ricorrenti, sono quelli più angoscianti, Ingaggio dei corpo a corpo, per fortuna non muoio ma mi ritrovo in situazioni di pericolo: in uno mi azzanna un rottweiler, in un altro sono in mare aperto" ha concluso.

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