Arnold Schwarzenegger: “Ho rischiato di morire in sala operatoria a causa di un errore dei medici”
Arnold Schwarzenegger racconta in un video pubblicato sui social, l'intervento che ha subito qualche anno fa, a seguito del quale ha rischiato la vita. Si trattava di un intervento a cuore aperto, il terzo della sua vita, e l'attore racconta la riabilitazione affrontata grazie al supporto dei suoi cari che non l'hanno abbandonato in questo momento di difficoltà.
L'intervento per cui ha rischiato la vita
Inizialmente i medici avevano parlato di un intervento non invasivo, ma un errore commesso durante l'operazione ha rischiato di comprometterne l'esito e, soprattutto, ha messo in serio pericolo la vita dell'attore, che racconta:
Ricordo che mi sono svegliato e all’improvviso mi sono ritrovato i medici davanti a me che mi dicevano “ci dispiace tanto, ma è stato diverso da quello che avevano programmato, perché doveva essere una semplice procedura non invasiva, ma abbiamo fatto un errore e abbiamo perforato la parete del cuore.
Il tutto è avvenuto a qualche settimana dalle riprese di Terminator 6, cosa che ha portato l'attore a reagire quanto più velocemente possibile a quanto gli era accaduto, senza farsi abbattere dalla necessità di dover aspettare del tempo per riprendersi. Schwarzenegger ha raccontato:
Mi hanno riferito che mi hanno dovuto aprire molto velocemente per salvarmi la vita, perché avevo un’emorragia interna. La morale della storia è che non si può portare indietro il tempo. Mi ero ritrovato nel bel mezzo di un disastro e dovevo uscirne in qualche modo. Così mi sono detto: “ok, adesso devo cambiare marcia e quello di cui ho bisogno è di uscire da questo ospedale”. E così ho fatto.
Il racconto della riabilitazione
L'ex governatore della California ha poi mostrato nel video le immagini dei giorni relativi al recupero, dove lo si vede in ospedale, sorretto da un girello e con i fili delle flebo attaccate al braccio, che prova a camminare senza sostegno, circondato dai suoi amici più cari:
Ho chiamato i miei amici e ho detto loro “ragazzi, dovete darmi la carica!”. All’inizio facevo 10 passi al giorno, poi ho iniziato a fare le passeggiate in giro per l’ospedale. Sembravo un idiota che bighellonava per i corridoi, ma la verità è che stavo facendo tutto quello che perché i medici mi avevano raccomandato di tenere in esercizio i miei polmoni, perché se mi fosse venuta la polmonite potevo morire