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Arianna Mihajlovic ricorda Sinisa con una foto del loro amore: “È la notte che ti frega”

A poco più di un mese dalla sua scomparsa, la moglie dell’ex allenatore del Bologna non ha mai smesso di ricordare Sinisa nella vita e sui social, dove ha postato una nuova foto insieme. È il ricordo di un momento felice ormai nel tempo, eppure ancora così vivo e presente.
A cura di Giulia Turco
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È passato appena poco più di un mese dalla morte di Sinisa Mihajlovic, troppo presto per pensare anche soltanto di poter elaborare la sua scomparsa. La compagna Arianna non ha mai smesso di ricordarlo nella vita e sui social, dove ha postato una nuova foto, il ricordo di un momento felice ormai nel tempo, eppure ancora così vivo e presente.

Il dolore di Arianna e il ricordo vivo anche sui social

"È la notte che ti frega”, scrive la moglie Arianna a corredo di un bellissimo scatto sui social. È il ricordo di un momento sereno. “Il silenzio della notte fa un sacco di rumore”, commenta sotto al post l’amica Elena Santarelli. “Vi amo”, scrive Virginia, una delle figlie della coppia. “Non sarete mai distanti”. Insieme per 27 anni, Sinisa e Arianna hanno costruito una grande famiglia. L’ex allenatore del Bologna è stato padre di cinque figli, sempre uniti dall’amore. “Dopo quasi 25 anni di matrimonio e cinque figli so che devo tutto a mia moglie”, raccontava Sinisa nella sua autobiografia uscita nel 2020. “Se non ci fosse stata lei accanto a me durante la mia battaglia contro la leucemia, non ce l’avrei fatta”.

I figli raccontano quell'ultima domenica in clinica

Purtroppo pochi anni dopo non ce l’ha fatto davvero Sinisa Mihajlovic, a vincere quella battaglia contro la malattia, ma ha lottato fino all’ultimo ed è per questo che chiunque lo abbia conosciuto lo ricorda con immensa stima e affetto. Due dei suoi figli, Miroslav e Duran, hanno raccontato le ultime ore di vita del padre durante il ricovero in clinica, in una recente intervista al Corriere dello Sport. “Era una domenica come tante”, spiegano. “Disse a tutti che era felice e di sentirsi bene. Telefonò a molte persone, alla maggior parte degli amici ai quali era più legato”.

Un episodio, in particolare, non lo dimenticheranno mai. “Quando siamo arrivati all'ingresso e abbiamo visto che c'era una carrozzina la reazione papà reagì ribellandosi". Non voleva che una delle ultime sue immagini fosse da seduto su quello strumento usato dai pazienti. Ce la faceva stare in piedi e a muoversi senza aiuto. "Siete matti… io cammino da solo, non ho bisogno di aiuto".

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