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Arianna Mihailovic e la prima estate senza Sinisa: “Immaginavo di vederlo la sera nel nostro patio”

Arianna Mihailovic è tornata per la prima volta nella casa in Sardegna in cui trascorreva l’estate insieme a Sinisa. Parola d’ordine reagire. “C’è chi mi ha giudicato perché vestivo in un certo modo: ma la gente non ha camminato con le mie scarpe. Giudicatemi pure, non me ne frega niente”.
A cura di Giulia Turco
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Arianna Rapaccioni racconta la prima estate senza Sinisa Mihailovic. L’ex allenatore è morto lo scorso dicembre dopo una lunga battaglia contro la leucemia, lasciando per la moglie e la sua numerosa famiglia un vuoto incolmabile. Per la prima volta Arianna è tornata in Sardegna, a Porto Cervo, nella casa dell’estate, la stessa dove ancora riesce a immaginare Sinisa godersi i momenti di relax.

Il ricordo vivido di Sinisa Mihailovic nei luoghi di famiglia

Erano abituati a pianificare spostamenti continui, in base ai suoi impegni di lavoro. Quest’anno no, nessun cambiamento improvviso per Arianna Mihailovic e le sue figlie, che a giugno hanno riaperto per la prima volta la porta di casa a Porto Cervo per la stagione estiva: “Aprire la casa senza di lui non è stato facile”, ha raccontato al settimanale Chi Arianna Rapaccioni. “Immaginavo di vederlo la sera nel nostro patio, col sigaro. Insieme ai miei figli però ci siamo imposti di ripartire, perché lui avrebbe voluto questo, ma mi manca come l’aria”, racconta con commozione. “Quando ho aperto la porta ho trovato i suoi scarpini, le sue tute, i suoi vestiti. Mi sono fermata, come se avessi ricevuto uno schiaffo”.

(Foto CHi, Arianna Mihailovic nella casa di Porto Cervo)
(Foto CHi, Arianna Mihailovic nella casa di Porto Cervo)

La lotta di Arianna Rapaccioni contro la depressione

Nonostante tutto Arianna ha cercato di mantenere sempre il sorriso e di lottare contro la spinta a lasciarsi cadere in un vortice di buio. Parola d’ordine reagire. “C’è chi mi ha visto prendere un aperitivo, chi mi ha giudicato perché vestivo in un certo modo: ma loro non hanno camminato con le mie scarpe”, spiega sulle pagine di Chi. “Giudicatemi pure, non me ne frega niente”. Il giudizio della gente non ha alcun peso, non più e non ora. “La gente parla, ma noi non siamo matrioske. Come dice il mio analista: la gente di ferma al primo strato, ma non va mai dentro, non conosce il resto. I primi mesi con i miei cinque figli sono stati tremendi”, ammette, “ma poi ho indossato l’armatura”. Se c’è una cosa che ha imparato dal marito è proprio l’istinto a combattere, in ogni circostanza. “Mio marito una settimana prima di morire ha fatto dieci chilometri di corsa e io mi devo abbattere o cadere in depressione?”.

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