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Anna Sorokin con la cavigliera elettronica: “Non vi darò la soddisfazione di vedermi fare pazzie”

Il New York Times intercetta Anna Sorokin, la finta ereditiera che ha ispirato la serie Netflix ‘Inventing Anna’, nella prima intervista dopo 18 mesi di carcere. Ai domiciliari in un appartamento semi vuoto di Manhattan, assicura: “Stando in prigione sono cambiata, ho cercato di imparare dalla mia esperienza”.
A cura di Giulia Turco
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(Foto Getty)
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Anna Sorokin è agli arresti domiciliari in un appartamento nell’East Village, New York, che il suo team legale l’ha aiutata a procurarsi. Nella serata di venerdì 7 ottobre, l'ex socialite è stata rilasciata dall’Orange Country Correctional Facility di New York, in quanto il giudice del tribunale federale per l’immigrazione ha stabilito che Anna Sorokin (Delvey) non è più un pericolo per la comunità. Ad una condizione: che resti ai domiciliari, che indossi 24 ore su 24 una cavigliera elettronica che traccia i suoi spostamenti e che, soprattutto, stia lontana dai social.

Ad intercettarla nel suo primo rientro a casa è Emily Parker, giornalista che ha seguito la vicenda processuale per il New York Times. La sua prima intervista dopo il carcere mostra a corredo una serie di scatti nel suo nuovo appartamento, praticamente vuoto. Una serie di sacchi per l’immondizia sparsi per casa contengono i suoi documenti per l’immigrazione. Cosa le porteranno gli arresti domiciliari rispetto al carcere? “Cibo migliore, suppongo”, replica lei. “E posso avere visitatori ogni giovedì dopo le 13:30. Immagino che verranno tutti da me”.

Ha rinunciato al suo status di immigrata dalla Germania

Nel 2019 una giuria di Manhattan l’ha condannata per una serie di reati finanziari. Ha scontato la sua pena nel febbraio 2021, ma dopo sei settimane è stata nuovamente trattenuta dalle autorità dell’immigrazione per via del suo visto scaduto. Avrebbe potuto battersi per poter tornare in Germania, suo paese d’origine, ma Sorokin non ha intenzione di rinunciare ad una seconda opportunità nella Grande Mela, dove tutto è iniziato. “Lasciare che mi deportassero sarebbe stato come capitolare, una conferma della percezione che la gente ha di me come di una persona superficiale alla quale interessa scolla ricchezza”, spiega al New York Times. Avrei potuto andarmene, ma ho scelto di non farlo perché sto cercando di riparare ciò che ho sbagliato”, assicura.

Addio Anna Delvey, benvenuta Anna Sorokin

La socialite è convinta di volersi lasciare la vita di prima fatta di truffe e ricchezze alle spalle: “Ci sono così tante persone che non vedono l’ora di vedermi fare qualcosa di pazzo, o illegale, e tornare in prigione. Non vorrei dare loro la soddisfazione”. Spiega di aver diversi progetti in mente, per il suo futuro professionale, dalla realizzazione di un podcast dalla stesura di un libro. Una cosa è certa: “Ho decisamente una prospettiva molto diversa ora rispetto a quando sono uscita la prima volta lo scorso febbraio. Impossibile aver passato quello che ho passato senza cambiare. Stando in prigione ho imparato tanto”, aggiunge. “Sono dispiaciuta per come sono andate le cose. Ho cercato di imparare dalla mia esperienza: è grazie alle decisioni che ho preso in passato che oggi sono quella che sono”.

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