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Andrea Maggi: “Maria Sofia Federico si sente la Giovanna d’Arco del porno, è sola in una guerra suicida”

Parla il professore del Collegio: “Maria Sofia Federico è una ragazza di rarissima intelligenza, ma temo agisca di pancia. Potrebbe fare queste battaglie senza performance”. Un problema culturale secondo Maggi esiste: “Nella scuola italiana si fa poca educazione sessuale, ci sono preconcetti assurdi che andrebbero sfatati. Per questo i ragazzi si educano con il porno”.
A cura di Andrea Parrella
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Andrea Maggi e Maria Sofia Federico
Andrea Maggi e Maria Sofia Federico

La vicenda di Maria Sofia Federico, l'attivista 18enne che da mesi racconta la sua scelta di entrare nel mondo del sex work e del porno alla corte di Rocco Siffredi, non è una semplice questione pruriginosa, ma un caso che sta forzando i confini del dibattito pubblico. È una storia che tira dentro al discorso i nostri costumi, il nostro rapporto con la sessualità, la genitorialità (se consideriamo le parole del padre di Maria Sofia Federico). Per questo se ne deve parlare, con tatto ma bisogna farlo. Ne abbiamo discusso con Andrea Maggi, docente e scrittore divenuto noto pubblicamente per il suo ruolo di insegnante de Il Collegio, programma Tv al quale la stessa Maria Sofia Federico ha preso parte nel 2019. Nonostante gli impegni con gli esami di maturità 2023, il professore è disponibile a discutere di questo caso che tiene banco da settimane.

Lei in questi giorni ha parlato della vicenda Maria Sofia Federico in risposta ad alcune domande sui social. Perché la sua posizione è critica?

Premetto di essere per la libertà di espressione, contro ogni forma di censura. Se una persona ha deciso di intraprendere un determinato percorso ed è maggiorenne, come lo è lei, che Dio la benedica. Tuttavia, io sono perplesso perché dal mio punto di vista, in questa battaglia per la libertà di costumi Maria Sofia Pia Federico è, a tutti gli effetti, un corpo estraneo.

Cosa intende per corpo estraneo?

Ha voluto sposare una causa pur avendo vissuto in quell'ambiente sempre a livello amatoriale e mai come professionista, senza adeguata preparazione. Se da un lato questo le fa onore, io penso anche che non abbia gli strumenti per portare avanti la causa in maniera credibile. Ci si è gettata a capofitto, direttamente in prima linea.

Quale strada avrebbe dovuto seguire, invece?

Secondo me avrebbe potuto sostenere certe istanze e tematiche in altro modo. È una ragazza di rarissima intelligenza e potrebbe fare queste battaglie, tranquillamente, anche senza l'uso delle performance. In quanto corpo estraneo, in quanto attrice amatoriale, non credo che nell'ambiente professionistico delle sex worker lei sia accolta molto bene. Approfitto per suggerire un sondaggio: quante delle sex worker la considerano un contributo e quante un'interferenza alla causa? Sarebbe curioso capire meglio la percezione di chi lavora in quel mondo.

Stando a quello che ha detto a Fanpage, Federico punta prima di tutto a ripulire la professione di chi lavora con il sesso da uno stigma, un pregiudizio generale, come fosse laida, sporca.

E su questo ci sono anche dei precedenti, perché basterebbe pensare al caso di Moana Pozzi e le sue battaglie che andavano in questa stessa direzione.

C'è però chi crede che Maria Sofia Federico sia troppo giovane per una cosa di questo tipo. Ma non è proprio quando non si è "contaminati", immaturi, che si impara il proprio rapporto con la sessualità?

Io la questione la guarderei da un altro punto di vista. Anagraficamente lei ha 18 anni e 6 mesi, quindi è di fatto maggiorenne e può disporre di se stessa come vuole. È piccola, ha l'età di mia figlia, ma di fatto è maggiorenne. Un punto cruciale, secondo me, è che il pubblico di Maria Sofia sui social credo sia costituito per la maggior parte da minori, anche da pre adolescenti. Questo significherebbe che alcune tematiche da lei portate avanti, condivisibili o meno, sono poste in maniera a volte non consona all'età dei suoi follower. Sui social bisogna porsi sempre pensando a chi hai davanti. Mi viene in mente la scena della lezione di sesso dei Monthy Python, con il professore che per spiegare il sesso agli alunni fa venire sua moglie e si accoppia con lei sulla cattedra. Dal punto di vista dello humour fa molto ridere, però diciamo che se noi dovessimo spiegare a scuola l'educazione sessuale così, ci sarebbe la rivolta di popolo.

Intende dire che parte del problema ha a che fare con le famiglie?

Ma anche giustamente, perché l'educazione alla sessualità si può fare a tutte le età, ma adeguando i contenuti all'utenza. Io vorrei sapere chi siano i suoi follower: sono tutti 40enni, 50enni, o sono tutti dodicenni? Come facciamo ad assicurarci che questi contenuti siano visti da persone con la testa sulle spalle?

L'educazione sessuale resta una questione di primaria importanza. Il caso di Maria Sofia Pia Federico rimanda a questo tema. C'è carenza nelle scuole italiane?

Secondo me, alla luce di una liberalizzazione della pornografia e del sesso – e non lo faccio come discorso moralistico – in Italia l'educazione sessuale a scuola dovrebbe essere incrementata. Ci vuole maggiore preparazione e consapevolezza di se stessi e degli altri, soprattutto per trasmettere il rispetto degli orientamenti e delle scelte. Di fatto, l'approccio alla sessualità un giovane lo fa da solo. A scuola è calato un tabù, se ne fa troppo poca, anche rispetto a quando ero studente io e c'era un minimo di approccio ed educazione alla sessualità sia alle medie che alle superiori.

Si fa meno educazione sessuale oggi che negli anni Ottanta e Novanta?

Sì, assolutamente, per paura di urtare chissà quali sensibilità. Ci sono preconcetti assurdi che andrebbero sfatati. L'educazione alla sessualità dovrebbe essere portata avanti in maniera laica e libera dalla scuola, così da permettere a tutti i ragazzi di entrare in consapevolezza piena con la loro sessualità, per viverla serenamente nel rispetto di se stessi e degli altri. Questa è la finalità ultima che dovrebbe portare avanti un incremento dell'educazione alla sessualità.

La pornografia rischia di sostituire l'educazione sessuale?

Trattandosi di pornografia e non educazione, non può supplire, perché di fatto è show, il corpo diventa materia di speculazione. Ma è chiaro che molto spesso i ragazzi, che hanno accesso a numerosissimi canali in cui possono fruire dello spettacolo della pornografia, vengono messi di fronte a un teatro per il quale non sono preparati. Questo non fa bene allo sviluppo di una sana sessualità. Può diventare divertimento, ma nulla ha a che vedere con l'educazione.

Può esserci un legame tra la poca educazione sessuale e un caso come quello di Maria Sofia Federico?

Non posso dirlo per certo, ma potrebbe. Diciamo che io credo la scelta di Federico sia una scelta politica, nel senso che lei ha deciso di andare contro determinati stereotipi e tabù lanciandosi in trincea, non come un generale, ma come un fante, mettendo le mani nel fango e sporcandosi. Però credo lo abbia fatto come un pugile dilettante che va a combattere contro Tyson Fury. Io le auguro ogni bene possibile, ma conoscendola, credo lei stia agendo di pancia, da Giovanna d'Arco del porno, senza il giusto seguito, ad esempio un manager. Dall'altra parte senza che nessuno nel mondo del sex work la stia considerando come una Giovanna d'Arco del porno. Insomma, la mia percezione è che stia combattendo una battaglia da sola, ma poi sarò felice di essere smentito. Se risulterà effettivamente la Giovanna D'Arco del porno che avanza queste istanze di libertà, non potrò che farle gli auguri.

Perché si riferisce ad un manager?

Perché nel caso in cui avesse un manager significherebbe che ha una strategia e anche una exit strategy. Significherebbe poterne uscire eventualmente pulita- In caso contrario si sta gettando da sola in questa missione potenzialmente suicida, perché è un tritacarne che potrebbe spolparla viva ed è quello che non mi auguro. È vero che è maggiorenne, ma è giovanissima. Certi errori sono a senso unico, a volte ci precludono determinate strade e mi auguro non sia così per lei.

Mi diceva di avere una figlia coetanea. Crede che questa vicenda generi dibattito tra i ragazzi?

Premetto di non seguirla, dunque non ho la percezione di come stia andando avanti questo dibattito, non ne conosco gli effetti. Quello che posso vedere io è quello che vedo nella scuola di oggi, cioè che i ragazzi fruiscono della pornografia anche ad età imbarazzanti, di pre adolescenza. Una pornografia che rischia, per l'età delicata in cui viene fruita, non di istruire ma di deviare. Questo non è lo scopo verso cui la libertà dei costumi è indirizzato, così come non credo lo sia Maria Sofia Federico.

Percepisco che parla di questa ragazza con grande stima e affetto.

È di una intelligenza rarissima, di una sensibilità rarissima. Ne parlo con enorme rispetto perché questa sensibilità ho potuto toccarla con mano, percepirla. È la stessa motivazione per la quale non possa non dire quello che penso, vista la delicatezza della situazione.

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