Amanda Lear era un uomo: la bufala sulla cantante
Amanda Lear era davvero un uomo? Dopo il clamoroso sfogo di Giucas Casella durante l'edizione 2021/2022 del Grande Fratello Vip a cui ha fatto seguito la replica della diretta interessata, è ritornato in auge un vecchio tormentone, una leggenda, quella legata alle origini della diva. La foto che potete vedere qui a sinistra appartiene ad Alain René Tap, nato a Saigon nel 1939, proprio come Amanda Lear. È lui il ragazzo che avrebbe successivamente cambiato sesso diventando quella che tutti oggi conoscono come Amanda Lear.
La storia che si mischia alla leggenda
Siamo nella metà degli anni Sessanta, Amanda Lear è sull'onda di una popolarità sempre crescente. Amata e sostenuta da Salvador Dalì ed è proprio in relazione al genio del surrealismo che si deve l'inizio della leggenda secondo la quale Amanda fosse stata in realtà un ragazzo di nome Alain René Tap che cambiò il sesso a Casablanca, operato dal celebre Burou, il più famoso esperto del cambio sesso in quel tempo. Alain René Tap cambia nome in Peki D'Oslo, balla negli spettacoli di burlesque en travesti diretti dalla popolarissima Coccinelle e conoscendo la transgender April Ashley che, nella sua autobiografia, racconterà tutti i dettagli su Peki D'Oslo con foto prima e dopo l'operazione.
L'amicizia con Salvador Dalì
Stando a questa autobiografia, fu proprio durante un'esibizione sadomaso in un night-club di Barcellona, nel Barrìo Gotico, che Salvador Dalì e Peki D'Oslo si incontrarono. Il rapporto tra Amanda Lear e Salvador Dalì è storia. E d'altronde proprio Amanda Lear ha sempre negato tutto, spiegando che le voci di un cambio di sesso fu un espediente escogitato proprio da lei e da Salvador Dalì per suscitare maggiore curiosità e dare una spinta alla sua carriera.
"Non sono nata uomo, è una fake news"
Amanda Lear ha poi raccontato la sua versione in una recente intervista a La Stampa. La diva ottantaduenne ha detto basta alle "fake news", accostando chi crede a questa storia del cambio sesso ai terrapiattisti:
È la stessa ragione per cui qualcuno continua a dire che la terra è piatta. Io sono stata la prima vittima delle fake news e dei complottisti. Dicevano che quelle foto erano ritoccate. La gente sparlava di me pensando forse di distruggermi. E invece hanno contribuito alla mia fama. Ecco, do questo consiglio alle vittime delle fake news di oggi sui social: utilizzatele a vostro vantaggio.
L'espediente pubblicitario che creò ambiguità
"Uomo? Donna? Io sono ciò che mi si crede" recitava un suo battage pubblicitario. Anche lei ha sempre giocato molto su questa ambiguità che tale resta, anche oggi. "Non c'è una sola Amanda, ce ne sono tante" dirà di lei il fotografo Denis Taranto nel 1970. E questa risposta può forse bastare per tutto.