Alfonso Signorini: “Beatrice Luzzi mi fa effetto, ma non tornerei con una donna. Oggi sposerei Paolo”
Alfonso Signorini si racconta in una lunga intervista al Corriere. Il conduttore televisivo, padrone di casa del Grande Fratello, ha parlato del suo passato tra carriera e vita privata. "Il primo bacio vero l’ho dato a 23 anni, a una ragazza" ha raccontato prima di svelare i dettagli sulla storia passata con Laura, la sua prima fidanzata. Oltre 20 anni fa è arrivato Paolo Galimberti, suo attuale compagno, che, nonostante gli alti e bassi, oggi sposerebbe. Al quotidiano ha così risposto alla domanda sul matrimonio: "Me lo aveva chiesto prima che ci lasciassimo. Io ero contrario. Perché noi omosessuali dobbiamo prendere il peggio degli etero? Ora sono possibilista. Se me lo proponesse lo prenderei in considerazione".
Su Beatrice Luzzi, concorrente del GF che ammise di provare attrazione per lui, ha replicato:"Beatrice mi fa un certo effetto. Ma non si torna indietro. Però becco di più con le donne che con gli uomini. Lo dico con dispiacere". Poi su Giambruno: "Meloni sapeva bene chi era Andrea. Ha dovuto scegliere tra se stessa e quello che rappresenta. Se non fosse stata a Palazzo Chigi forse avrebbe agito diversamente". Il giornalista era suo redattore, a Kalispera, ed era "identico a come è oggi. Un bauscia, diciamo qui, un ganassa, un guascone. In quattro giorni è andato fuori di casa, ha dovuto ripartire da zero. Certo ha fatto delle cavolate, ma se ne rende conto". Infine sulla vita privata di Belen Rodriguez: "Belen si risposa? Lei è loca, potrebbe farlo. Viva la passione senza protezioni. E spesso ci ha rimesso".
Le prime storie d'amore con donne
Alfonso Signorini ha raccontato delle prime volte in cui ha iniziato ad approcciarsi all'amore. Dopo l'Università, ha svelato al Corriere, "Presi una scuffia per la zia di un allievo, più grande di me, aveva 31 anni. Eravamo terrorizzati che scoprissero la tresca. Dovevamo sposarci a Sant’Ambrogio. Un giorno, davanti a un passaggio a livello, l’ho baciata. E ho scoperto l’attrazione fisica, quella vera. Vendeva condizionatori, mi tradì con un rappresentante egiziano. Mandammo indietro i regali, tra cui un corredo della Rinascente". Dopo l'esperienza. "non volevo più saperne dell'amore".
Dentro di me lo sentivo che i miei veri interessi erano altrove, ma i condizionamenti esterni erano troppo forti. Reprimevo. Quando c’era sciopero dei mezzi, andavo a piedi fino a Bruzzano. Sulla strada c’erano le prostitute. Mamma si raccomandava: “Non fermarti dalle donnacce”. Quel tratto, per paura, lo facevo di corsa.
Ha continuato con il racconto di quando ha conosciuto per la prima volta Laura, sua ex fidanzata con la quale è stato insieme per sette anni: "Quando avevo ormai deciso di chiudere per sempre quella porta, su un pullman per Moena incontrai Laura, ragazza stupenda, romana, diretta al mio stesso albergo. Fu amore. E con lei ho passato sette anni da dio. Ero innamorato pazzo. Intelligente, mi ha dato parecchio filo da torcere. Ogni weekend venivo a Roma in treno, con la gabbietta del gatto. Mai avuto tentazioni. Se vedevo un bell’uomo lo guardavo e basta. Ero affettuoso, facevo i mestieri, la spesa, preparavo la cena". Entrarono in crisi e il mondo Signorini, quello del giornalismo, non piaceva a Laura.: "Ci siamo allontanati. Finchè un giorno ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti con grande onestà che era meglio chiuderla là. Per non farci del male". Tra loro si inserirono anche due tradimenti:
Suo, con il maestro di tennis. Ci ho sofferto, ero preso anima e corpo. E forse anche per ripicca — cornificato due volte su due — ho fatto il salto della quaglia, tra mille turbamenti. Avevo trent’anni e passa, non ero mai stato con un uomo, pur convivendo con certi pensieri. Mi sono detto: “Se sono stato un fallimento come fidanzato è perchè non ho voluto ascoltare quella voce dentro di me”. Però non sapevo come assecondarla, non ero pratico.
Decise di incontrare un uomo conosciuto tramite un annuncio: "Appuntamento in aeroporto. Bellissimo, ma truzzo. Jeans, canotta, cicca, valigia con adesivi. In hotel si buttò sul divano a guardare le partite. "Se famo du spaghi?" Mi crollò la libidine. Lo mandai alla tour Eiffel. Lasciai i soldi sul comodino e me ne andai. Poi ho scoperto Cuba, là andavi a colpo sicuro. Avevo la tessera della Lauda Airways, partivo 2 o 3 volte al mese. Il mio primo uomo fu Ulisse, durò un anno. Voleva venire in Italia, col cavolo che ce lo portai. Era soltanto sesso".
L'arrivo di Paolo, il suo compagno da oltre 20 anni
Poi arrivò Paolo Galimberti, suo attuale compagno. Lo conobbe su una chat di Tiscali, ha raccontato, "Mi contattò lui. “L’unico perlage che amo è quello del Blanc de Blancs". Mi incuriosì. Era il 2002, lavoravo con Chiambretti. Scoprimmo di abitare entrambi a Milano. Mi disse: "Ora sono in barca". E io sfacciato: "Ma è tua?". Sa, avevo certe aspirazioni. "E che auto hai?". "Una Aston Martin". "Ah". Pensai mi prendesse in giro. "Rientro stasera, se ti va ci vediamo più tardi", propose. Non potevo, ero ospite al Maurizio Costanzo Show. "Se ti va guardami in tv". Solo dopo una settimana si fece risentire: "Ci siamo visti e da allora non ci siamo mai più lasciati". Superata la crisi, nonostante i tradimenti – "Quando è successo a uno dei due abbiamo avuto l'onestà intellettuale di ammetterlo. Ora ha un'importanza secondaria. L'ho fatto per esigenza fisiologica, non con il cuore o la testa. Se lo fai devi essere disposto a subirlo" – ora Signorini potrebbe accettare di sposarlo:
Me lo aveva chiesto prima che ci lasciassimo. Io ero contrario. Perché noi omosessuali dobbiamo prendere il peggio degli etero? Ora sono possibilista. Se me lo proponesse lo prenderei in considerazione.
Il passato tra scuola e Università
Signorini al Corriere ha parlato di sé da bambino. Si è definito un "bimbo vecchio", "I maschi mi prendevano in giro perchè non mi piacevano il pallone e le biglie, preferivo giocare a campana". Al Ginnasio "non prendevo medaglie nello sport, non fumavo sigarette, non avevo il motorino. Ai compiti in classe però li fregavo tutti. Finivo in un’ora. I compagni mi tiravano calci sotto la sedia perchè suggerissi. E io davo risposte sbagliate. All’uscita sputavano nei palloncini e poi me li sgonfiavano in faccia". Si laureò molto giovane, e subito cominciò a lavorare: "Mi laureai a 22 anni e mezzo alla Cattolica. Passati tre mesi già insegnavo al Leone XIII di Milano, istituto snob dei padri gesuiti".
Il conduttore del Grande Fratello ha poi ricordato Silvio Berlusconi:
Quando morì mio papà, mi telefonà: “Da oggi avrai in me un altro padre”. Mi è stato vicino nei momenti belli e brutti. “Quello che conta è che quando spegni la luce tu sia sereno”. Ha provato a trascinarmi in politica ma gli inciuci di Palazzo non fanno per me. Di donne parlavamo men che meno. Mi voleva alle cene. “Però invita qualche calciatore del Milan”.