Alessandro Haber è da otto mesi in sedia a rotelle: “È andato male un intervento”
Alessandro Haber, 75 anni, si è ritrovato di punto in bianco a conoscere "la vita a mezz'altezza". L'attore di "Parenti Serpenti" da otto mesi sta utilizzando la sedia a rotelle come conseguenzea dell'aggravarsi di una serie di problemi di salute. Al quotidiano "Libero", l'attore spiega: "Sto facendo terapie per una operazione che non è andata bene". L'attore, infatti, continua ad andare in scena e lo sta facendo su una sedia a rotelle.
Perché Alessandro Haber è su una sedia a rotelle
"Oggi mi trova in una giornata no". Questa è l'accoglienza di Alessandro Haber al collega di Libero che firma l'intervista, Daniele Priori. Un uomo che dal suo lavoro ha ottenuto tanto – 126 pellicole, un David di Donatello, un Globo d'oro, cinque Nastri d'argento – e che continua nella sua missione nonostante tutto:
Ho uno stato d’animo decisamente fragile in questo momento. Da otto mesi vivo su una sedia a rotelle. Sto facendo delle terapie per un’operazione andata non bene, poi ne ho fatta un’altra. Sto provando a riprendermi. Fatto sta che guardo il mondo a mezza altezza. Lavoro, faccio delle prove in teatro, vado ai concerti però non sono autonomo. Mi avete trovato, insomma, in un momento in cui la riflessione e lo struggimento sono particolarmente forti.
Con la sedia a rotelle anche sul red carpet
Tra gli ultimi film ai quali ha preso parte c'è "L'ombra di Caravaggio" per la regia di Michele Placido. Nel cast, oltre a Riccardo Scamarcio, anche Vinicio Marchioni. Proprio l'attore romano insieme al regista lo hanno sorretto durante le fotografie classiche del red carpet dell'ultima Festa del cinema di Roma. L'intervista a Libero è proseguita su quelli che sono i gusti politici dell'attore: "Sono un uomo di sinistra anche se ormai è tutto apparigliato. Non c’è una persona che abbia carisma, forza, capacità di convincimento. Spero che le persone che ci governano abbiano un senso umano, etico, costruttivo nei riguardi degli altri, degli ultimi. La politica dovrebbe essere seria. Che ti guida, ti protegge, ti aiuta. Io sono rimasto a Berlinguer ma c’era probabilmente anche un altro modo di di vivere, di gestire la quotidianità. Oggi è tutto facile. Non c’è più la ricerca. Una volta la vita era più artigianale".