Alessandro Gassman ricorda Diletta D’Andrea, terza moglie del padre Vittorio: “Per anni sono cresciuto con lei”
A poche ore dalla scomparsa di Diletta D’Andrea, ultima moglie di Vittorio Gassman, a ricordarla è stato Alessandro, figlio dell’attore che con il padre condivide la professione. Con un messaggio pubblicato su Twitter, Gassman ha reso il suo tributo alla donna dopo l’annuncio della morte arrivato da parte dei figli. “Oggi giornata non felice per me. Dopo un anno di perdite gravi, come mia madre, mia sorella, quella di una amica grandissima, oggi quella di Diletta D’Andrea, ultima moglie di mio padre, con la quale sono cresciuto molti anni”, ha scritto Alessandro, “Una generazione scompare, bisogna essere forti , cercare di ricordare cosa abbiamo imparato da loro e cosa potremo tramettere ai più giovani. Grazie comunque agli anziani sempre. Rip”.
L’annuncio della scomparsa di Diletta D’Andrea
Ad annunciare la scomparsa dell’attrice sono stati i suoi figli, Emanuele Salce (nato dal legame con il regista Luciano Salce) e Jacopo Gassman (nato invece dal matrimonio con Vittorio). “Questa mattina è venuta a mancare la nostra amata madre Diletta d'Andrea Gassmann. Nel rispetto delle sue volontà e del suo desiderio di discrezione, i figli comunicano che non ci saranno esequie”, è quanto recita la nota che i due uomini hanno diramato congiuntamente, annunciando che avrebbero onorato gli ultimi desideri della madre.
L’amore tra Diletta D’Andrea e Vittorio Gassman
Attrice di cinema e teatro, Diletta D’Andrea sposò Gassman il 6 dicembre 1970 a Velletri con una cerimonia in comune. Per l’attore si trattava del terzo matrimonio. Profondamente riservata, rimase accanto all’attore fino al 2000, anno della sua scomparsa. Dopo la morte dell’attore simbolo del Novecento Emanuele Salce – figlio che D’Andrea ebbe dal primo marito – raccontò di avere vissuto un rapporto conflittuale con l’indimenticabile divo: “Quando mamma andò a vivere con lui, nel 1968, avevo due anni e sono rimasto con loro fino ai 19. Il mio rapporto con il compagno di mia madre è stato difficile. Lui nel privato era un uomo complesso, più a suo agio sulle assi del teatro che sui pavimenti di casa. Vittorio vedeva in me un rivale che gli contendeva l’amore di mia madre. In qualche modo mi temeva, perché non concepiva che lei potesse riversare dei sentimenti forti sia su di lui sia su di me”.