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Alberto Barbera difende Woody Allen dopo la protesta sul red carpet: “Una persecuzione verso di lui”

Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, ha difeso Woody Allen dopo le recenti proteste femministe sul red carpet del film Coup de Chance: “È una persecuzione, è stato completamente scagionato da ogni accusa di violenza sessuale”.
A cura di Elisabetta Murina
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Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, prende le difese di Woody Allen dopo la recente protesta sul red carpet di Coup de Chance. Un gruppo di manifestanti ha messo in scena un flashmob al grido di "Spegnete i riflettori sugli stupratori", sostenendo che il regista, insieme a Roman Polanski e Luc Besson, non dovesse partecipare all'evento in quanto accusato di violenza sessuale.

Le parole di Barbera in difesa di Woody Allen

"Sono 25 anni che se la prendono con Woody Allen: è una persecuzione. È stato completamente scagionato da ogni accusa", ha detto il direttore della Mostra del Cinema. Il regista di Coup de Chance infatti è stato assolto da ogni accusa di violenza sessuale, che erano state mosse dalla figlia Mia Farrow. "Siamo di fronte a una lotta giusta combattuta con strumenti sbagliati. Anche scegliendo i simboli da attaccare bisogna stare attenti. Si prende come simbolo una persona che è stata inquisita per due volte, finita sotto inchiesta da due commissioni, processato, e infine assolto perché non è stata trovata nessuna prova contro di lui", ha continuato Barbera.

La protesta femminista sul red carpet di Coup de Chance

Durante il red carpet di Coup de Chance, il 50esimo film di Woody Allen presentato al Festival del Cinema di Venezia, un gruppo di donne ha messo in scena un flashmob in topless, con nastro adesivo sul seno e vernice rossa sul corpo, a sostegno delle vittime di violenze e abusi sessuali. "Spegnete i riflettori sugli stupratori", hanno gridato le manifestanti, contestando il fatto che quest'anno alla Mostra è stato dato spazio a  tre registi coinvolti in procedimenti per abusi e violenze sessuali. Si tratta dello stesso Allen, di Luc Besson in concorso con Doman e di Roman Polanski con The Palace.

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