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Aaron Paul: “Non ho mai ricevuto soldi da Netflix per lo streaming di Breaking Bad”

Aaron Paul ha dichiarato di non aver mai percepito nulla da Netflix a seguito dello streaming di Breaking Bad. Con l’avvento delle piattaforme, infatti, gli attori hanno perso un consistente guadagno che derivava dalle repliche di film o serie di cui erano protagonisti e delle quali erano diffusi anche i dati d’ascolto.
A cura di Ilaria Costabile
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Anche Aaron Paul rientra tra gli attori che lamentano l'ormai annoso problema relativo al mancato compenso ricevuto per ogni replica in streaming dei film o delle serie di cui sono protagonisti. L'attore ha rivelato che Netflix non gli paga nessuna quota delle entrate che percepisce per ogni visione di Breaking Bad, serie di cui è uno dei volti principali.

Lo sfogo di Aaron Paul

"Non ricevo niente da Netflix per Breaking Bad. È pazzescoha dichiarato l'attore, unendosi alla protesta che interessa gli artisti di Hollywoodattualmente in sciopero, e ha aggiunto: "È giusto che i servizi di streaming sappiano che se finora se la sono cavata senza pagare le persone, beh ora è il momento di fare i conti". Una delle tematiche portate alla luce in questi lunghi mesi di sciopero, riguarda proprio il fatto che prima dell'avvento dello streaming, ogni replica televisiva, aveva una corrispondenza in termini economici per gli attori che, quindi, aumentavano i loro guadagni.

Col fatto che piattaforme non rendano noti i loro dati di fruizione, ripetere la stessa operazione è pressoché impossibile, portando così gli attori ad una perdita notevole in termini di ricavi da un film o una serie di cui sono protagonisti. La tematica è stata affrontata anche a Venezia, con l'appello di Adam Driver rivolto proprio ai grandi colossi dello streaming, affinché possano accogliere le richieste degli attori.

Il discorso di Bryan Cranston all'ad Disney

Ad abbracciare la causa per cui il sindacato degli attori di Hollywood si sta battendo, è stato anche Bryan Cranston, collega e co-protagonista di Breaking Bad insieme ad Aaron Paul, che in un discorso pubblico a New York, rivolto all'amministratore delegato di Disney, Bob Iger, ha dichiarato:

Abbiamo un messaggio per il sig. Iger: lo so che lei vede le cose da un punto di vista diverso. Non ci aspettiamo che lei capisca chi siamo. Ma le chiediamo di ascoltarci quando diciamo che non ci lasceremo portare via i nostri posti di lavoro per darli a dei robot. Non le permetteremo di portare via il nostro diritto di lavorare e guadagnarci da vivere. E infine, soprattutto, non le permetteremo di portarci via la dignità.

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