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Valeria Bruni Tedeschi: “Sorrentino non mi prese per il suo film, vorrei lavorare con lui e Moretti”

Valeria Bruni Tedeschi si racconta in un’intervista in cui parla dei suoi ultimi film, da attrice e regista uno nelle sale e l’altro in concorso a Cannes, rivelando di voler lavorare un giorno con Paolo Sorrentino e Nanni Moretti.
A cura di Ilaria Costabile
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Valeria Bruni Tedeschi è la protagonista del film "Gli amori di Anais" al cinema da venerdì 28 aprile, in attesa di arrivare a Cannes dove presenzia in concorso con il film "Les Amandiers" di cui è regista. L'attrice si è raccontata in un'intervista al Corriere della sera, dove ha parlato dei suoi progetti e ha svelato di voler lavorare in futuro con alcuni registi italiani tra cui Paolo Sorrentino, per il quale aveva già fatto un provino, e anche Nanni Moretti.

Il film Gli amori di Anais

Personaggi complicati, stratificati, un po' fuori dalle righe così spesse volte Valeria Bruni Tedeschi è apparsa nei film di cui è stata vista protagonista, tranne stavolta dove ne "Gli amori di Anais" interpreta una donna "solida, appagata, che ha messo radici nella sua esistenza". Al Corriere, l'attrice racconta il suo personaggio: "È la storia di un amore, tra me e una ragazza (Anais Demoustier), giovane, buffa, spumeggiante, bella con i suoi occhi scuri e selvatici. Ha una relazione con mio marito, un editore (Denis Podalydès) che potrebbe avere l’età di suo padre, pavido, pusillanime, pieno di sensi di colpa. Farà di tutto per conoscermi (io interpreto una scrittrice), mi corteggia, mi seduce, mi conquista". Un film che arriva in Italia, privato però della sua voce a causa di impegni che la volevano su un altro set: "Questa cosa mi dà vergogna e mi fa piangere. Sono italiana e non mi sono doppiata". 

Il provino con Paolo Sorrentino

Da italiana Valeria Bruni Tedeschi ha sempre amato il cinema nostrano e, infatti, sebbene gran parte del suo lavoro sia in Francia, è sempre stata una delle grandi interpreti scelte da registi italiani, e ce ne sono alcuni dai quali desidera ardentemente essere diretta: "Mi piacerebbe lavorare con Sorrentino, che non mi prese al provino di Loro per fare la moglie di Berlusconi, ma non c’è problema, con quell’assaggio mi sembra di aver già lavorato con lui. E poi sogno Nanni Moretti, forse mi capiterà. Scelgo il regista prima della sceneggiatura, cerco di capire la sua visione del mondo". 

Il suo film in concorso a Cannes

Non solo attrice, ma anche regista, ed è infatti in concorso a Cannes con il film "Les Amandiers" una produzione per metà italiana, in cui ha raccontato parte della sua storia e dei suoi inizi da attrice e alla testata commenta con entusiasmo e trasporto la sua ultima fatica cinematografica in cui analizza anche il rapporto con il suo maestro Patrice Chéreau:

A Cannes vivo la felicità che mi fa paura. Io mi sento un’attrice che fa film. Questo è francese ma sono fiera di essere italiana, è la lingua che parlo in casa, è la mia cultura. Il titolon Les Amandiers rimanda alla scuola di teatro di Patrice Chéreau e parla di questo, equilibrandolo con la storia d’amore di due allievi; è ambientato a fine Anni ’80, quando la frequentavo. C’è il desiderio di diventare attori, la gioventù ma anche l’oscurità di quegli anni, la droga, l’Aids. C’era amore e morte, un terreno di giochi fantastico, un’esperienza vitale. Patrice tolse le mie sicurezze. Mi ha insegnato ad amare i miei difetti, le mie stupidaggini, il ridicolo, quello che nella vita non si deve mostrare. Mi ha fatto sentire maldestra. Ma ci sono anche le cose negative, un maestro non è Dio

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