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Valeria Bruni Tedeschi: “Con mia sorella Carla ci chiariamo in cucina. Avrei voluto essere Nicole Kidman in Babygirl”

Valeria Bruni Tedeschi si racconta in un’intervista in cui parla del suo ruolo nel film L’Attachement, diverso dai suoi soliti personaggi. Si sofferma, poi, sul rapporto con la sua famiglia e sua sorella Carla Bruni.
A cura di Ilaria Costabile
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Valeria Bruni Tedeschi è una delle attrici più poliedriche del cinema contemporaneo, tanti i personaggi che ha interpretato e le vite che ha vissuto davanti la macchina da presa. Ora è la protagonista de L'Attachement, film francese in cui veste per la prima volta i panni di una donna che lei stessa definisce "passiva", mentre lei si sente ancora "sballottata dalla vita". Del rapporto con sua sorella, Carla Bruni, l'attrice e regista parla al Corriere sottolineando come non si nutra della loro rispettiva popolarità, ma sia un qualcosa di molto intimo e domestico.

Valeria Bruni Tedeschi: "Interpreto una donna passiva, per me una novità"

Il ruolo che interpreta nel film L'Attachement, che sarà presentato a Roma per la rassegna di cinema francese Randez Vous, è quello di una donna distante da lei e dalle protagoniste a cui ha dato voce negli anni, sempre fameliche e desiderose di emozioni. Descrivendola, infatti, dice:

Una di quelle donne che vorremmo avere tutti come amica, ma lei non si ama. Però nel finale, quando chiede di vedere i bambini, capiamo che finalmente si vuol bene, il suo cuore si apre, è pronta ad amare. È interessante vederla così, è una donna che si è creata una corazza per vivere senza soffrire. È anche un film sulla maternità mancata.

L'attrice, poi, approfondendo questa nuova femminilità, si sofferma su un particolare che caratterizza il suo personaggio, come l'uso degli occhiali che mai lei era capitato di indossare per una parte al cinema:

Perché ha una passività a me sconosciuta. Ed è quello che mi ha interessato. E poi il fatto che porto gli occhiali, anche questa una novità. Diventa una sorta di monologo interiore. Avevo voglia di toccarli, togliergli, guardare il mondo attraverso gli occhiali. Mi sembrava di avere un dialogo con le lenti, mi permettevano di coltivare segreti.

Se, però, dovesse scegliere un ruolo tra i tanti che avrebbe voluto interpretare in questa fase della sua vita, non ha dubbi su quale avrebbe scelto: "Sì, Babygirl, sulle fantasie erotiche di una donna adulta, il film con Nicole Kidman". 

Il rapporto con la sua famiglia e Carla Bruni

Parlando, poi, di sé stessa la regista dice: "Non mi sento matura, non solo nella maturità, non conosco la saggezza, mi sento sballottata dalla vita". Del legame con la sua famiglia, raccontato anche in diversi film, Valeria Bruni Tedeschi non si vede mai sazia e ammette che sarà sempre un bacino da cui attingere:

Ho sempre voglia di raccontare la mia vita come un diario. Ma il prossimo film non sarà autobiografico, magari tornerò alla mia famiglia in quello che verrà ancora dopo. Però un pezzo di me, l’autobiografia, ci sono sempre nei miei film

A proposito di famiglia e in merito al rapporto con sua sorella Carla Bruni, con la quale pare ci fosse stata un po' di maretta dopo le dichiarazioni nell'intervista a Belve, dice: "Non parliamo di queste cose tra noi, non c’era niente da chiarire, non ci parliamo attraverso i giornali, quello che ci diciamo lo diciamo in cucina, lei ed io". 

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