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Umberto Smaila: “Colpo Grosso fu un colpo allo stomaco. Le ragazze? In una casa di riposo, credo”

Il re della movida a Fanpage.it anticipa il suo agosto pieno di date e musica dal vivo e ricorda la trasmissione che lo ha reso immortale: “Colpo Grosso è stato un pugno allo stomaco della tv”. Poi scherza: “Le ragazze oggi? In una casa di riposo, probabilmente. Il tempo passa per tutti”.
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"Sei di Napoli? Napoli è una delle piazze migliori per suonare". Parola di Umberto Smaila che è pronto a una nuova estate di musica dal vivo, la prima con una reale parvenza di normalità dopo l'emergenza Covid. A Fanpage.it, il re della movida si racconta tra successi, ricordi e l'inevitabile passaggio al programma che gli ha regalato l'immortalità televisiva, Colpo Grosso: "Fu un colpo allo stomaco della televisione. Si può parlare di televisione prima di Colpo Grosso e dopo Colpo Grosso. Le ragazze? In una casa di riposo del Nord Europa (ride, ndr). Beh, ormai alcune avranno superato di molto anche i 60. Il tempo passa per tutti".

Sul tempo che passa e la difficoltà di aggiornare il repertorio: "È molto difficile mettere in scaletta i tormentoni di oggi, tra rapper e trapper ma la movida non cambia. Tutti si divertono allo stesso modo di quarant'anni fa". Poi un passaggio sull'attualità, Smaila preoccupato da quello che sta succedendo negli Stati Uniti: "Un paese che viaggia a due velocità. È assurdo negare l'aborto. E poi come si fa a vendere un fucile ad alta precisione al tizio di Chicago?". 

Umberto, come stai? 

In fiducia. Abbiamo ripreso il lavoro abbastanza bene, dopo tutto quello che c'è stato, dopo quel periodo allucinante. Ho ripreso ad andare un po' in giro e la cosa mi dà fiducia. Non vedo l'ora di vedere il pubblico, suonare e fare il mio mestiere.

È un cartellone tutto pieno?

Pieno pieno, proprio no. Però, diciamo che è denso, facciamo soprattutto tanto ad agosto. Le tappe chiave dell'estate: tutti i giovedì d'agosto al Twiga di Forte dei Marmi, poi c'è uno Smaila's a Porto Rotondo, il Magic che è un dinner club in riva al mare, poi siamo a Monopoli, saremo in Calabria. Sarà una bella estate.

La gente si diverte sempre allo stesso modo o è cambiato qualcosa nella movida?

Per quello che è il mio target, non è cambiato nulla. Perché questa è l'anima degli italiani. È un popolo focoso, che vuole divertirsi, vuole ballare e non riesce a star fermo. Poi, certo, c'è da fare dei distinguo.

Cioè?

E cioè, il pubblico di Napoli, per esempio, non è il pubblico di Gallarate per dire. Napoli è la mia tappa ideale, perché si balla di continuo. È molto difficile, invece, smuovere le persone di certe province, anche se vicine a Milano. In generale, però, non ho trovato grossa differenziazione rispetto a trenta, quarant'anni fa. Anzi, è migliorata la varietà generazionale perché non ci sono solo gli over 50 e 60, ma anche gli over 30 e 40. Si continuano a cantare i grandi classici, anche se si allarga la forbice con i nuovi ascolti.

È difficile inserire in repertorio un brano come, per esempio, Shakerando?

Rapper e trapper fanno cose che per me sono impossibili da inserire in una scaletta. Anche mio figlio, Rudi Smaila, che ora lavora con me, ha un suo repertorio più giovane del mio ma certi tormentoni di oggi sono difficili da inserire.

Anche un programma come Colpo Grosso, forse, oggi sarebbe difficile da inserire in un palinsesto. Non trovi? 

Non solo sarebbe difficile, ma non avrebbe proprio ragione d'esistere. Non avrebbe più quell'impatto. Fu un colpo allo stomaco della televisione. Si può parlare di televisione prima di Colpo Grosso e dopo Colpo Grosso. Cambiarono le carte in tavola, cambiò l'idea di guardare il piccolo schermo. Molti sono nostalgici di quel periodo, io sono contento perché la trasmissione mi ha consacrato all'immortalità televisiva.

Umberto Smaila e le ragazze Cin Cin
Umberto Smaila e le ragazze Cin Cin

Però, Colpo Grosso ti ha causato qualche problema di costume, vero? 

Ci furono i benpensanti dell'epoca che ci avevano messo all'indice, c'erano quelli che lo guardavano di nascosto e poi lo criticavano. C'era tutta una categoria di persone con delle idee sempre poco chiare, subivamo anche attacchi politici. Quello era un periodo confuso, anche un film come "Ultimo tango a Parigi", con tutto il rispetto per il paragone, fu osteggiato e addirittura bruciato. Era una vera e propria inquisizione, adesso sembra stia tornando.

L'inquisizione, addirittura? 

C'è un'aria strana, credo sia politico il problema e non ci voglio entrare troppo. Però, c'è chi si mette a castigare troppo certi costumi, c'è chi sta subito pronto a indicare, a mettersi addosso i panni dei moralizzatori. Per me non è il momento di perdere tempo con cose frivole, penso ci siano cose più importanti. C'è anche chi sta peggio. Penso a come sono messi male gli americani, per esempio.

Parli dell'abolizione dell'aborto?

L'abolizione dell'aborto era qualcosa di impossibile da immaginare, ma non solo. Io adoro gli Stati Uniti, il punto è che si tratta di una nazione che viaggia a due velocità. C'è l'East Coast che è molto evoluta, ma gli stati centrali sono rimasti ancora a robe da Ku Klux Klan. Pensiamo a quello che è successo  a Chicago. Come si fa a vendere un fucile ad alta precisione a un ragazzo con la faccia come quella? Con quell'atteggiamento che ha? Come si può pensare di vendere un'arma a un tipo del genere?

Torniamo a Colpo Grosso: di quelle ragazze, sei rimasto in contatto con qualcuno?

Ma certo! Sono in contatto con tutte le case di riposo del Nord Europa, son tutte lì col plaid che guardano fuori la vita nel parco (ridiamo entrambi, ndr). Beh, ormai alcune avranno superato di molto anche i 60. Il tempo passa per tutti. E comunque no, non ho mai avuto grandi notizie se non di una certa Monique, che era la protagonista, so che ancora lavora come presentatrice in Olanda.

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Come va con Jerry Calà? Ogni tanto spuntano fuori strane voci di rotture e cattivi rapporti…

No, ma non ci sono mai stati cattivi rapporti. Forse hai letto le forzature dei titoli di giornale, ce n'è uno: "Mi ha dato una pugnalata…". Tutto finto. Io e Jerry siamo in ottimi rapporti, ci vediamo spesso, andiamo a cena insieme. Proprio pochi giorni fa, per esempio, siamo stati a cena con Nini Salerno. Recentemente, siamo stati invitati al programma di Ale e Franz dedicato alla storia del cabaret milanese. Prima ancora abbiamo fatto un grande show all'Arena di Verona.

Però, un momento di crisi c'è stato.

Ma sì, ma è successo tanto tempo fa. Ci sono stati dei momenti di crisi perché lui lasciò il gruppo, lasciandoci col sedere per terra. Ma sono ferite che il tempo ha curato.

Cosa pensi dei comici di oggi, quelli che si muovono sui social?

Non li seguo, mi annoiano un po'.

E i programmi comici televisivi di oggi? 

Anche. Non c'è nessun programma comico che mi piaccia. Meglio le serie tv.

Cosa stai guardando adesso? 

Sto guardando Bosch su Prime Video. A me piacciono le serie con 100-200 puntate, altrimenti non le guardo. Mi piacerebbe guardare più film sui grandi compositori, la vita di Beethoven, di Bach, questo manca e sarebbe interessante.

Ora al cinema c'è Elvis di Baz Luhrmann. Capisco che non è Beethoven, però…

No, ma i contemporanei mi piacciono meno. Ho visto il film di Freddie Mercury e non m'è piaciuto. Mi è piaciuto molto quello di Elton John, quello è stato fatto veramente bene. Però, in generale, sono uno che preferisce ascoltare musica e non guardarla. La penso così, però io sono un vecchio trombone e quindi bisogna capire le mie parole alla luce della mia età.

Allora, magari è il momento per un film sulla tua vita? 

Sicuramente a puntate, perché c'è tanta roba da raccontare. Vorrei fare un libro tanto per cominciare perché ho avuto una vita movimentata, tanti amori, tanti figli. È importante che la gente venga a sapere una parte della mia storia. Però, per adesso, penso a lavorare per tutta l'estate.

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