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Tullio Solenghi: “Quanto mi manca Anna Marchesini, i momenti più belli con I Promessi Sposi”

Tullio Solenghi ricorda gli anni d’oro con il trio Marchesini-Lopez a La Repubblica: “I momenti più belli li ho vissuti interpretando Renzo e l’Innominato. Anna? Amica è troppo poco. Una sorella. È parte di me”.
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Li abbiamo rivisti di recente anche in una puntata di Techetechetè, I Promessi Sposi del trio Solenghi-Marchesini-Lopez sono forse una delle cose più deliziose della loro carriera e della stessa storia della televisione italiana. Tullio Solenghi ne parla in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica. All'epoca, il loro sceneggiato-parodia realizzò ascolti per 15 milioni di telespettatori. Un successo senza precedenti.

Le parole di Tullio Solenghi

L'intervista di Massimo Calandri verte su tutto: dagli inizi con Beppe Grillo fino all'esplosione, scoperto da Pippo Baudo. Con Beppe Grillo, i primi spettacoli di cabaret: "Io facevo un tempo, lui l’altro. E la sera, Beppe sospirava: “Belìn Tullio, abbiamo fatto ridere almeno il 70% del pubblico: due spettatori su tre”. Ogni tanto ci sentiamo: ma non parliamo mai di politica, solo di quei tempi". Poi, Il Trio:

Sfogo totale: creatività, divertimento. Un successo incredibile. Prego, non parliamo della mia imitazione dell’Ayatollah Khomeini (le reazioni internazionali, le minacce di morte, ndr). I momenti più belli li ho vissuti interpretando Renzo Tramaglino ma anche l’Innominato, e il fratacchione del convento.

"Anna Marchesini è parte di me"

Tullio Solenghi ha sofferto molto, come Massimo Lopez del resto, per la morte di Anna Marchesini. L'attrice, che lui ha sempre definito "una compagna di giochi", resta dentro di lui:

Mi manca. Amica è troppo poco. Una sorella. Una parte di me. Siamo stati insieme per 12 anni, ogni giorno almeno una telefonata parlando quel che avremmo potuto fare insieme. La sua ironia, le mille espressioni. Straordinaria. L’attrice più grande della sua generazione. Rimpianti? Forse avremmo dovuto fare cinema, ma erano anni di crisi e nessuno voleva investire. Personalmente però, non potevo immaginare di meglio: dopo tanto successo ho fatto un salto di trent’anni e tornare a riempire i teatri è stato entusiasmante. No, non potevo chiedere di più.

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