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Stefania Sandrelli in crisi con Giovanni Soldati: “Dovremmo lasciarci, ma lo rivorrei con me sempre”

Stefania Sandrelli al settimanale Oggi parla per la prima volta della crisi con il compagno Giovanni Soldati, “Gli ultimi anni con lui sono stati anni di rinunce. All’affetto. A una carezza”.
A cura di Gaia Martino
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Stefania Sandrelli, tra le protagoniste della Mostra del cinema di Venezia con il film Acqua e Anice di Corrado Ceron e pronta a ricevere il Premio Bianchi, in una lunga intervista al settimanale Oggi si è raccontata tra lavoro e vita privata. "La mia vita professionale sta per finire" ha confessato, così come la sua relazione con il compagno storico Giovanni Soldati. È in crisi da tempo la loro storia, ma nonostante ciò, "lo rivorrei con me, sempre, sempre".

Le parole di Stefania Sandrelli

Stefania Sandrelli al magazine Oggi ha raccontato di star vivendo un periodo difficile con il compagno, il regista Giovanni Soldati, dopo che quest'ultimo è stato costretto ad un lungo ricovero. "Si è ammalato, ha avuto bisogno di aiuto. Io non potevo non esserci. Non potevo" ha spiegato, confessando che la malattia si era inserita in un momento di crisi di coppia:

Forse ora è giusto farlo, giusto per me. Mi fa bene… Quando si è ammalato eravamo da tempo stanchi l’uno dell’altra. Io ero distratta da altre persone, lui probabilmente pure. Ci sentivamo obbligati a vivere insieme. Gli ultimi anni con lui sono stati anni di rinunce. All’affetto. A una carezza.

L'attrice ha descritto il suo compagno storico come un uomo onesto, "Non finge mai" – ha raccontato – "Forse si è stancato di una donna troppo impegnativa, di essere l’uomo della Sandrelli". Nonostante crede che lasciarsi sia la scelta più giusta, la Sandrelli ha concluso: "Io lo rivorrei con me, sempre, sempre".

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"La mia vita professionale sta per finire"

Stefania Sandrelli, volto di celebri film, vincitrice di prestigiosi premi come tre David di Donatello, sei Nastri d'argento, Leone d'oro alla carriera, pensa che la sua vita professionale stia per finire. Iniziata quando aveva 15 anni, oggi a 76 pensa di aver dato tanto al cinema. Nutre solo una preoccupazione, queste le sue parole:

Ho fatto più di cento film, televisione, teatro, ho diretto un’opera. Girare “Acqua e Anice” mi è piaciuto immensamente, ma la mia vita professionale sta per finire. Se mi dispiace? Ma no, ho dato tanto, ho fatto tanto… Mi preoccupa solo che se smetto di lavorare il mio tenore di vita cambierà

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